Altri aspetti economici e patrimoniali collegati al regime di mercato e agli obblighi di regolamentazione pubblica
Gli obblighi di servizio e la condizione monopolistica fanno sorgere in capo al monopolista impegni finanziari e di investimento sovraesposti rispetto alle normali condizioni di produzione tipiche di un contesto concorrenziale. Es: nel settore elettrico in passato l’impresa monopolistica è stata obbligata dal governo italiano in via straordinaria alla costruzione di impianti per assecondare gli obiettivi governativi (allacciamento in zone dove era particolarmente disagevole e costoso) e in via ordinaria a dotarsi di una “capacità produttiva di riserva” per scongiurare i rischi di black out. Queste condizioni generano pertanto dei sovracosti (stranded-cost) suscettibili di essere rimborsati nel momento che viene modificato il regime di mercato e eliminato o ridotto il potere del monopolista.
Anche gli obblighi nascenti dall’affidamento alle imprese del servizio universale o quelli derivanti dal conseguimento di obiettivi di particolare interesse sociale generano “costi” non recuperabili che debbono essere posti a carico delle altre imprese del settore (che non hanno impegni di servzio universale) o della P.A, secondo le condizioni e modalità previste dal contratto di servizio.
La Commissione Europea ha chiarito che il costo di produzione del servizio universale si calcola facendo la differenza tra il costo netto che il gestore sostiene per assolvere agli obblighi di servizio universale e quello che sosterrebbe in assenza di tali obblighi; quindi l’organizzazione del servizio universale comporta una remunerazione parziale dei fattori impiegati e la perdita generata ne costituisce il costo, la cui determinazione in via astratta è calcolata facendo il differenziale di costo tra la situazione in cui viene prodotto il servizio e quella in cui lo stesso non viene prodotto. In questo modo però si rischiano di cristallizzare le eventuali inefficienze dell’operatore, in quanto la sua struttura dei costi dovrebbe essere confrontata con quella di un operatore efficiente per avere una dimensione relativa del fenomeno. Inoltre tale valutazione dovrebbe considerare anche i vantaggi di cui l’operatore gode per il fatto di assicurare il servizio universale, che tendono proprio a bilanciare le perdite generate dai servizi non remunerativi.
Nel conferire la concessione l’ente pubblico può imporre al concessionario la condizione del trasferimento gratuito alla scadenza, degli impianti necessari per la produzione del servizio i quali devono essere ammortizzati completamente nel periodo di durata della concessione indipendentemente dalla durata utile dei beni stessi. Questa condizione consente di separare la proprietà industriale (che viene ceduta all’azienda subentrante a un prezzo pari a quello di mercato) dalla proprietà di concessione.
Continua a leggere:
- Successivo: I processi di produzione. Caratteristiche dei servizi
- Precedente: Misurazione dei costi e dei rendimenti e sistemi di rilevazione e contabilità
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Una proposta di bilancio consolidato per la governance finanziaria del gruppo pubblico locale: il caso del Comune di Rovigo
- La riforma dei servizi pubblici locali
- Regolazione e partecipazione pubblica nella gestione del servizio idrico italiano: un confronto con il modello inglese
- Il riparto di competenze in materia di tutela e gestione delle risorse idriche
- L'esternalizzazione del servizio pubblico locale - Gli effetti delle scelte sui bilanci pubblici e le valutazione dei risultati
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.