Il matrimonio
Il matrimonio è un legame socialmente riconosciuto, che si stabilisce fra uno o più maschi ed una o più femmine sulla base di norme che regolano l'accoppiamento sessuale in vista della riproduzione. E' un'unione centrata sul rapporto sessuale fra coniugi e sulla generazione dei figli; diritti e doveri dei coniugi relativamente a sesso e prole sono socialmente determinati. Nella maggior parte delle società l'unione di un uomo e di una donna implica la convivenza della coppia, l'allevamento comune della prole e la divisione sessuale del lavoro fra coniugi, cioè la costituzione di una famiglia nucleare. Questa unione fra individui eterosessuali (se omosessuali non può essere un matrimonio e se casto prevede la rinuncia a un diritto preciso) ha finalità riproduttive ed attribuisce ad un uomo la paternità dei figli generati dalla donna con la quale ha rapporti sessuali socialmente riconosciuti → è la forma sociale assunta dall'invenzione culturale della paternità. Da qui potrebbe derivare la maggiore severità mostrata nei confronti dell'adulterio femminile: la volontà di certezza della paternità biologica. Dove la paternità è culturalmente sopravvalutata (nel mondo romano antico), il matrimonio legittima la moglie a diventare madre: la maternità è ammessa soltanto come capacità di una donna di generare figli di un determinato uomo; fuori dal rapporto matrimoniale la ragazza- madre non si vede riconosciuto il diritto a figli non attribuibili al marito. Il matrimonio, inoltre, fa sì che un individuo possa sempre collegarsi ad un padre e ad una madre e tracciare bilateralmente i propri legami di parentela.
Monogamia: unisce una sola donna ed un solo uomo ed è stata spesso considerata la forma più evoluta ed elevata di unione matrimoniale.
Poligamia
> poliginia: un uomo e più donne (vantaggi riproduttivi e sessuali per gli uomini);
> poliandria: una donna e più uomini (rara e svantaggiosa per tutti).
Casi particolari sono quelli dei Nayar e dei Na: il gruppo sociale fondamentale è costituito da un gruppo di consanguinei imparentati in linea femminile, che vivono insieme e cooperano nell'attività economica; nessun coniuge entra mai a farne parte.
La convivenza è la sistemazione più comune delle coppie sposate:
- neolocalità: i coniugi si trasferiscono in una nuova residenza;
- se si sposta la donna: virilocalità
> viripatrilocale: presso i parenti uterini del marito;
> viriavunculocale: presso lo zio materno del marito;
- se si sposta l'uomo: uxorilocalità
> uxorimatrilocale: se la donna vive coi parenti materni;
> uxoriamitalocale: se la donna vive coi parenti agnatici;
- bilocalità: i coniugi possono decidere di vivere coi parenti dell'uno o dell'altro.
Influiscono sulla scelta della residenza motivi economici legati alla divisione sessuale del lavoro e riproduttivi, infatti il trasferimento della donna in un territorio che appartiene all'uomo o al suo gruppo crea una mediazione culturale che rende più forte e diretto il legame fra l'uomo ed i figli della donna.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Viola Donarini
[Visita la sua tesi: "Domitia Longina, imperatrice alla corte dei Flavi"]
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Corso: Antropologia
- Esame: Antropologia della parentela e di genere
- Docente: Claudia Mattalucci
- Titolo del libro: Introduzione all’antropologia della parentela
- Autore del libro: Maria Arioti
- Editore: Laterza
- Anno pubblicazione: 2006
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