GLI ATTEGGIAMENTI
Gli atteggiamenti sono definiti come processi della coscienza individuale che determinano l’azione. Gordon Allport [1935] faceva riferimento ad uno stato mentale e neurologico di prontezza, organizzata attraverso l’esperienza, che esercita un’influenza direttiva o dinamica sulla risposta dell’individuo nei confronti di ogni oggetto e situazione con cui entra in relazione.
Secondo il Modello tripartito [Rosenberg e Hovland 1960] gli atteggiamenti sono un costrutto psicologico costituito da tre componenti: componente cognitiva (riguarda le informazioni e le credenze che gli individui possiedono a proposito dell’oggetto), affettiva (riguarda la reazione emotiva che l’oggetto suscita) e comportamentale (risposta comportamentale concerne le azioni di avvicinamento o evitamento rispetto allo stesso oggetto).
Nell’ottica della social cognition si considera l’atteggiamento come una struttura cognitiva costituita dall’associazione in memoria fra la rappresentazione dell’oggetto e la sua valutazione [Fazio 1986]. Questa struttura cognitiva è caratterizzata da disponibilità e accessibilità e ricopre la funzione di organizzare e favorire la codifica e l’interpretazione delle informazioni in entrata. Il punto innovativo sta nella forza dell’associazione fra oggetto e valutazione ed è possibile ottenere un indicatore quantitativo di tale forza se si rileva il tempo che occorre all’individuo per formulare la sua valutazione dal momento in cui gli appare lo stimolo (tempo di latenza). Le modalità con cui si arriva ad avere un orientamento verso un determinato oggetto sono l’esperienza diretta, l’osservazione dell’esperienza altrui e la comunicazione.
È a partire dagli anni ’30 che ci si applica alla costruzione delle scale per la misura degli atteggiamenti. Thurstone fu il primo che propose una procedura che consentisse di tradurre un costrutto non osservabile dall’esterno in qualcosa di quantificabile. La Scala Likert [Likert 1932] costituita da item (affermazioni favorevoli o sfavorevoli) che coprono gli aspetti rilevanti nell’area semantica dell’oggetto studiato, i soggetti dovevano indicare su una scala di risposta il grado di accordo o disaccordo con le affermazioni. Essa consente di effettuare operazioni statistiche come l’aggregazione delle risposte sullo stesso oggetto, il calcolo della media.
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