tassonomia di pavitt & classificazione dei settori
- fagerberg ha classificato i settori in base all’attività di r&s, suddividendoli in 3 livelli di sofisticazione tecnologica: low-tech (industrie tessili, abbigliamento, mobili, alimentari); medium-tech (mezzi di trasporto, macchinari elettrici); high-tech (industrie aerospaziali, computer, semiconduttori, settore farmaceutico). concentrare l’attenzione solo sull’attività di r&s può però far tralasciare altre fonti di attività innovative, ad esempio, l’apprendimento attraverso la pratica o la conoscenza e le attitudini del personale.
- raccogliendo dati sull’innovazione nel regno unito, pavitt individuò 4 macrocategorie di settori:
1. settori basati sulla scienza (industria farmaceutica ed elettronica), caratterizzati da una r&s interna e volti principalmente alla creazione di nuovi prodotti e processi, in cui l’entrata è difficile a causa dell’alta specializzazione e dell’apprendimento;
2. settori dominati da fornitori specializzati (meccanica strumentale e macchinari), fondati sulle conoscenze e competenze ingegneristiche, il cui obiettivo è il miglioramento delle performance e la riduzione dei difetti, per cui le fonti innovative provengono dagli stessi utilizzatori delle tecnologie;
3. settori ad alta intensità di scala (siderurgia e automobili), popolati da grandi imprese in competizione tra loro il cui obiettivo è la riduzione dei costi attraverso l’innovazione;
4. settori con innovazioni dominate da fornitori (tessile, calzatura, edilizia) che, sebbene non prive di attività innovative, ricevono la maggior parte della loro tecnologia da altri settori.
i primi due settori high-tech rifornivano di tecnologie il resto dell’economia, il science-based tramite nuove scoperte mentre i fornitori specializzati tramite tecnologie e soluzioni nuove; il terzo era ancora legato alle economie di scala volte a migliorare la qualità e massimizzare il profitto attraverso innovazioni che riducono i costi;il quarto dipendeva essenzialmente da fonti esterne per innovare. il principale risultato della ricerca di pavitt è stato la scoperta che i fattori che contribuiscono a un’innovazione di successo sono molto diversi a seconda del settore.
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- Successivo: distretti industriali britannici e successiva crisi (marshall- e i distretti industriali marshalliani)
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Dettagli appunto:
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Autore:
Maria Caldiero
[Visita la sua tesi: "Il cosiddetto ''obbligo di repechage'' nei licenziamenti individuali per ragioni economico-produttive"]
- Università: Università degli Studi di Siena
- Facoltà: Economia
- Esame: Politica Economica dell'innovazione
- Docente: Maria Alessandra Rossi
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