innovazione e competitività
la competitività è la presenza di soggetti con capacità necessarie ad una crescita economica in un mercato selettivo internazionale, in cui coesistono altri soggetti con diversa dotazione di capacità produttive. implicitamente, si intende anche il conseguente miglioramento degli standard di vita dei soggetti che possiedono tali capacità. la competitività quindi deve essere considerata come il confronto tra tassi di crescita o di performance che i soggetti sono stati in grado di sviluppare con la loro capacità di crescita.
a livello di paesi, la competitività riguarda il modo in cui evolvono nel tempo i pattern di commercio internazionale, rispecchiando l’aumento delle capacità e quindi del vantaggio competitivo. nel breve periodo essa riguarda la competitività di prezzo, che si sostanzia nella variazione del tasso di cambio reale (r) (ossia il rapporto tra il prezzo del bene di produzione estera ed il prezzo del bene di produzione nazionale, espressi nella medesima valuta) : se r è crescente indica un aumento della competitività internazionale di prezzo del produttore locale. questo può essere ottenuto attraverso un deprezzamento del cambio nominale, raggiungibile con un minore indebitamento pubblico che porta ad una diminuzione del tasso di interesse, ad un incremento degli investimenti all’estero e ad una riduzione della valuta nazionale, o con una diminuzione del prezzo dei beni di produzione locale, ottenibile mediante riduzione dei costi unitari di produzione, che porta ad un incremento delle esportazione, una diminuzione delle importazioni e, di conseguenza, un apprezzamento della valuta nazionale. (la prima ipotesi non è sostenibile specialmente se ad esempio la crescita dei beni importati stimola un aumento dell’inflazione o se i minori investimenti interni portano ad una minore crescita della produttività nazionale). nel lungo periodo essa riguarda la competitività tecnologica, o competitività “non di prezzo”, che influisce sull’investimento di capitale: l’innovazione accresce la profittabilità e quindi riduce la quota dei salari sul prodotto, in quanti essi crescono più lentamente rispetto alla produttività; inoltre, essa porta ad una maggiore quota di investimenti sul pil e quindi ad una maggiore accumulazione di capitale come risultato dell’accumulazione tecnologica.
a livello di mercati e settori, la competitività deriva dal contributo di ciascuna impresa, regione, paese alla dinamica dei settori produttivi, dall’insieme delle infrastrutture presenti e delle politiche di sostegno alle imprese e dalle interazione tra i diversi soggetti coinvolti. uno dei fattori che influisce sulla competitività sono proprio le relazioni fra lo sviluppo delle potenzialità innovative delle imprese e le istituzioni che operano in una società: in molti paesi i governi attraverso misure protezionistiche hanno contribuito al rafforzamento delle industrie locali nascenti, altri paesi hanno tratto benefici dalla liberalizzazione dei mercati. inoltre, dalla nascita delle industrie science-based, le politiche commerciali governative hanno svolto un ruolo fondamentale nell’investimento nella ricerca scientifica e nell’istruzione, nella formazione di personale specializzato e in generale nell’apprendimento. secondo porter, la capacità delle imprese di innovare e di essere quindi competitive è subordinata alle decisioni governative del paese in cui operano e dipende principalmente dall’avere una sufficiente rivalità all’interno del paese e dalla presenza di spillover tra le imprese che fanno parte di reti locali.
a livello regionale e di impresa, le relazioni tra aziende locali e fonti di conoscenza sono influenzate dalla prossimità delle stesse, che spiega la tendenza dellìinnovazione ad essere geograficamente circoscritta. lo sviluppo dei sistemi regionali si contrappone alla dispersione internazionale e alla globalizzazione dei processi di creazione delle nuove tecnologie: da una parte, ci sono economie esterne ed effetti di spillover che attraggono ogni tipo di attività economica in determinate regioni e determinano le scelte di localizzazione delle imprese multinazionali; dall’altra, le localizzazioni specifiche di alcuni settori intensificano l’integrazione settoriale comportando la creazione di network nazionali ed internazionali.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Maria Caldiero
[Visita la sua tesi: "Il cosiddetto ''obbligo di repechage'' nei licenziamenti individuali per ragioni economico-produttive"]
- Università: Università degli Studi di Siena
- Facoltà: Economia
- Esame: Politica Economica dell'innovazione
- Docente: Maria Alessandra Rossi
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