Le altre fonti della felicità
Nonostante sia la virtù il primo, eminente interesse della ragione e, quindi, il coronamento della natura umana (l’indice dell’ideale di Humanitat), non è l’unica fonte di felicità. Nel novero di queste fonti, il teologo di Breslavia ammette anche il sentimento del bello e della socialità. Entrambi questi sentimenti, come il concetto di virtù, si intrecciano con il concetto di “cultura”. Gli uomini possiedono, come dono del destino, entrambi questi sentimenti, ma se ad essi non viene associata la cultura intesa come Bildung, ossia educazione (o formazione), non sarebbero altro che sentimenti sterili perché «per la persona incolta il mondo esterno è vuoto e desolato nonostante la sua magnificenza e la sua ricchezza». Allo stesso modo non si potrebbe erigere uno stato di socialità alcuno senza un elevato grado di cultura, perché proprio la reciproca comunicazione delle gioie della cultura costituisce «il migliore sostentamento di tutti i livelli della socialità».
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Autore:
Carmine Ferrara
[Visita la sua tesi: "Il problema del male e del nulla nel ''De casu diaboli'' di Anselmo d'Aosta"]
- Università: Università degli Studi di Salerno
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Filosofia
- Esame: Filosofia delle religioni
- Docente: Sergio Sorrentino
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