Das Zuspiel
Das Zuspiel è “il passaggio”, diverso dall’altro termine tedesco traducibile con passaggio, ovvero Übergang che etimologicamente indica più un “andare oltre”, un “oltrepassare”. Si tratta di passare dal primo inizio del pensiero, ovvero l’inizio greco del pensiero, a un altro inizio. Questo modo di interpretare il passaggio possiamo collegarlo a quanto nelle lezioni precedenti abbiamo detto relativamente all’oltrepassamento della metafisica e all’approfondimento della tecnica contemporanea nel tentativo di ascoltare un diverso darsi dell’essere e quindi un diverso pensiero rispetto a quello dominante della storia metafisica e nichilistica dell’Occidente. Se successivamente Heidegger parlerà della Verwindung della metafisica, che abbiamo detto essere una sorta di convalescenza rispetto alla malattia della metafisica del nichilismo, questo passaggio dal primo inizio all’altro inizio si muoverà nell’ottica di un passaggio verso l’altro inizio attraverso un ripasso diverso del primo inizio. In altre parole, l’altro inizio ripensa il primo inizio approfondendo il pensiero dei primi pensatori greci: è per questo che Heidegger ha approfondito moltissimo i primi pensatori greci (Parmenide ed Eraclito in specifico, ma anche Anassimandro) per tentare di operare questo passaggio verso un altro inizio. Per avvicinarsi all’inizio di un altro pensiero cosa dovremmo innanzitutto fare? Come già abbiamo visto, non è possibile un superamento della metafisica con un atto volontaristico; si tratta piuttosto di assumere su di sé la malattia della metafisica (è questo il significato anche di Verwindung, di convalescenza, ma la convalescenza implica un’assimilazione della malattia da cui ci si deve liberare). Il passaggio, dunque, consiste nella distruzione della storia della metafisica, quella distruzione che Heidegger aveva progettato come costituente la seconda parte di “Essere e tempo” e che avrebbe avuto come tappe principali l’approfondimento del pensiero di Kant, Cartesio e Aristotele. Attraverso un’analisi decostruttiva della storia della metafisica Heidegger intendeva giungere, analizzando a ritroso i principali pensatori della storia della filosofia occidentale, all’inizio del pensiero per pensare il problema guida della metafisica occidentale (cioè τι εστί, “cos’ è l’ente?”) e tentare, attraverso la sua comprensione, di accedere alla domanda fondamentale e ulteriore, ovvero “che cos’è la verità dell’essere?”. Ripensare l’inizio della filosofia significa, dunque, non solo porsi la domanda sull’ente, ma anche quella sull’essere dell’ente, una domanda che non riduca l’essere ad ente, ma che piuttosto ne voglia cogliere la verità: la verità dell’essere non sta semplicemente nell’essere un ente, ma nell’essere della verità, nell’essenzializzarsi dell’essere, nella Wesung (essenziarsi) dell’essere. Porsi il problema dell’essenziarsi dell’essere significa porsi il problema dell’essenziarsi dell’essere come evento di verità.
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Autore:
Carmine Ferrara
[Visita la sua tesi: "Il problema del male e del nulla nel ''De casu diaboli'' di Anselmo d'Aosta"]
- Università: Università degli Studi di Salerno
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Filosofia
- Esame: Filosofia teoretica
- Docente: Francesco Tomatis
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