Articolo 14: le sostanze individuali dipendono da Dio
Ogni sostanza individuale è indipendente dall’altra, ma tutte dipendono da Dio: Egli, infatti, le conserva e, anzi, le produce continuamente con una sorta di emanazione. Se la visione delle sostanze individuali è semplicemente un punto di vista sul mondo, la visione divina è non solo l’insieme di questi punti di vista, ma trascende infinitamente quest’insieme. E poiché la visione divina è sempre veritiera, le nostre percezioni lo sono del pari, mentre sono i nostri giudizi ad ingannarci: la percezione di un oggetto in lontananza è pur sempre percezione di qualcosa e, in quanto tale, non è una percezione ingannevole; il giudizio interviene a determinare quell’oggetto, a dirci “che cos’è”, è così facendo può ingannarci, perché non è mai facile definire un oggetto molto lontano.
Ogni sostanza è come un mondo a parte, in quanto esprime una veduta dell’universo, come se esso venisse guardato da un certo lato. Ognuna di esse è indipendente da ogni altra sostanza: nell’universo, infatti, esistono tante sostanze individuali (monadi), ognuna delle quali ha una storia già scritta; esse interagiscono tra loro, ma la loro interazione è a priori e non a posteriori, è già iscritta nella loro storia. La sostanza di ogni monade è già a priori (prima della sua attualizzazione dovuta all’azione divina) la somma di tutti gli eventi e di tutte le interazioni con altre monadi che caratterizzano la sua esistenza. Potremmo dire che una sostanza non agisce mai sull’altra e non ne subisce l’azione, considerando che quanto le capita è uno sviluppo della sua nozione completa: perché questa idea racchiude già tutti i predicati o avvenimenti, ed esprime tutto l’universo, sebbene limitatamente a un punto di vista. In effetti, «tutto ciò che ci può avvenire è fatto di pensieri e percezioni, e tutto ciò che ci può avvenire non sono altro che seguiti dei nostri pensieri e percezioni anteriori, tanto che, se fossi capace di considerare distintamente tutto ciò che mi capita o mi appare in questo momento, potrei vedervi tutto ciò che mi accadrà o mi apparirà in seguito; e ciò non mancherebbe di verificarsi quand’anche tutto ciò che esiste fuori di me fosse distrutto, purché rimanessimo Dio ed io».
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Dettagli appunto:
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Autore:
Carmine Ferrara
[Visita la sua tesi: "Il problema del male e del nulla nel ''De casu diaboli'' di Anselmo d'Aosta"]
- Università: Università degli Studi di Salerno
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Filosofia
- Esame: Storia della filosofia
- Docente: Gabriele Perrotti
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