La conoscenza di Dio per vestigium
Il primo grado della nostra ascesa si trova dunque, come abbiamo precedentemente appreso, nella realtà sensibile nella quale si riflettono, come in uno specchio, le tracce (vestigia) della presenza di Dio. Attraverso queste tracce (per vestigium) l’uomo ha la possibilità di elevarsi alla conoscenza di Dio. Ora l’essenza di Dio risplende nelle cose create e si rivela in esse nei tre modi in cui il senso esterno (i sensi del corpo) rende presente questo fatto al senso interno (la facoltà intellettiva):
Attraverso l’intelletto, che considera l’esistenza attuale delle cose (non considero l’albero in generale, ma l’albero che osservo in questo determinato momento);
Attraverso la fede, che considera le cose secondo lo svolgersi che gli è proprio (se considero un albero, so, per abitudine, che dopo i fiori vengono i frutti);
Attraverso la ragione che considera le cose nell’eccellere delle loro potenzialità (se guardo un albero, la ragione comunica all’anima la sua potenzialità, cioè quella di dare frutti).
Se si contempla il mondo attraverso l’intelletto, si riscontra nelle varie realtà sensibili un peso in relazione al luogo verso il quale le fa tendere, un numero che distingue le varie creature (species) l’una dall’altra e una misura per mezzo della quale le varie creature sono delimitate reciprocamente.
Se si considera il mondo attraverso la fede, si rivolge l’attenzione alla sua origine, al suo corso e alla sua fine. Infatti, per fede crediamo che l’universo è stato fondato dal Verbo di vita; per fede crediamo che le leggi della natura (impresse da Dio nel cuore degli uomini), della Scrittura (i Dieci Comandamenti) e della grazia (offerta da Cristo all’uomo attraverso la redenzione) si sono succedute e continueranno a succedersi con ordine regolarissimo nel corso dei secoli; per fede crediamo che il mondo avrà fine col giudizio finale.
Se si considera il mondo attraverso la ragione, si può notare come alcune realtà esistono solamente (le pietre o le montagne), altre esistono e vivono (le piante e gli animali), altre esistono, vivono e discernono (gli uomini e gli angeli). Inoltre si può notare che esistono alcune realtà solo corporee (pietre, piante, animali), altre corporee e spirituali (gli uomini), altre solo spirituali (gli angeli). E ancora si può notare che alcune realtà sono terrene e soggette al mutamento e alla corruzione (pietre, piante, animali, uomini), altre realtà sono celesti e soggette solo al mutamento (gli angeli), altre realtà sono divine non sono soggette né a mutamento né a corruzione (Dio).
Continua a leggere:
- Successivo: La conoscenza di Dio per vestigium: Capitolo II
- Precedente: La colpa originaria e il restaurarsi della Grazia
Dettagli appunto:
-
Autore:
Carmine Ferrara
[Visita la sua tesi: "Il problema del male e del nulla nel ''De casu diaboli'' di Anselmo d'Aosta"]
- Università: Università degli Studi di Salerno
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Filosofia
- Esame: Seminario Specialistico Storico-Filosofico
- Docente: Francesco Tomatis
Altri appunti correlati:
- Filosofia del diritto
- Psicologia Sociale
- Le correnti di pensiero contemporanee
- "Quarto potere" e il cinema di Welles
- Tecnologia, Produzione e Innovazione
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- L'impatto dell'ansia materna post-partum sulla qualità del bonding con il bambino
- L'influenza percepita di Tik Tok nel processo di acquisto della Generazione Z
- Sanità Pubblica e Medicina Termale: Tradizione, Evidenze ed Opportunità
- Usi della musica in psicologia
- Correlazione tra abilità di linguaggio e abilità di lettura nei bambini stranieri
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.