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Esoscheletro e Endoscheletro


Si definisce ESOSCHELETRO una struttura rigida situata sulla superficie del corpo e collegata a muscoli localizzati internamente all’animale. La contrazione di questi muscoli provoca il movimento dei singoli segmenti esoscheletrici uno rispetto all’altro. L’esempio più semplice di esoscheletro è rappresentato dalla conchiglia dei molluschi che può essere costituita da una o due valve. L’esoscheletro più complesso si è evoluto negli artropodi, dove placche esoscheletriche, note come CUTICOLE, coprono l’intera superficie corporea comprese le appendici. La cuticola comprende due strati: uno esterno relativamente sottile e di consistenza cerosa, detto EPICUTICOLA, che protegge gli artropodi terrestri dall’essiccamento, e uno interno relativamente spesso noto come ENDOCUTICOLA, che è composta da un materiale resistente e flessibile comprendente un complesso di proteine e chitina, un polisaccaride azotato.  L’esoscheletro protegge tutti i tessuti molli dell’animale, ma è soggetto ad abrasione e rottura. Negli artropodi il maggior limite di tale scheletro è la sua incapacità di accrescersi e per tale motivo lo sviluppo dimensionale dell’animale comporta la necessità della MUTA, ovvero la perdita del vecchio esoscheletro e la formazione di uno nuovo e più ampio.   

L’ENDOSCHELETRO dei vertebrati costituisce un’impalcatura interna alla quale si applicano i muscoli e sulla quale essi esercitano la loro forza. L’endoscheletro è costituito da ossa di varia forma (allungata, appiattita o cilindrica) reciprocamente connesse in corrispondenza di numerose articolazioni che permettono un’ampia varietà di movimenti. Nella nostra specie lo scheletro è costituito da 206 ossa ed è suddiviso in uno SCHELETRO ASSILE, che comprende il cranio, la colonna vertebrale e le coste, e in uno SCHELETRO APPENDICOLARE formato dalla cintura scapolare, dalla cintura pelvica e dalle ossa degli arti superiori ed inferiori.
L’endoscheletro non svolge una funzione protettiva confrontabile con quella dell’esoscheletro ma presenta il vantaggio che le ossa possano accrescersi. L’endoscheletro comprende due tipi di tessuto connettivale: la cartilagine ed il tessuto osseo. La cartilagine si trova nei punti dell’endoscheletro che garantiscono sia rigidità che elasticità come ad es. la superficie delle articolazioni dove avviene il movimento delle ossa l’una rispetto all’altra. In tutti i vertebrati ad eccezione degli squali e le razze (pesci cartilaginei) la cartilagine forma lo scheletro embrionale che viene gradualmente sostituito da tessuto osseo durante le varie fasi di sviluppo. Il tessuto osseo consta di una matrice extracellulare costituita da fibre collagene e da cristalli insolubili di fosfato di calcio che forniscono all’osso la sua tipica rigidità e durezza.

Tratto da ELEMENTI DI BIOLOGIA ANIMALE di Katia D'angelo
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