Proposta formativa: lo scudo della fiducia
Narra di un giorno e di una notte trascorsi in un campo scuola con un gruppo di bambini di città, che non sapevano cosa significasse stare soli in un bosco. Si nota come l’azione corporea è in grado di consentire al bambino di tenere insieme cognizioni e addetti nell’esperienza.
L’attività didattica inizia il primo giorno, i bambini della scuola elementare sono divisi in quattro gruppi, ognuno con il nome delle costellazioni visibili. La proposta è quella di superare la paura di muoversi di notte in un grande spazio (il campo di terra seminato dai contadini) per raggiungere l’isola (insieme di alberi e di verde lasciata non arata, come in uno dai contadini). L’offerta di sfidare la paura è un fatto importante e delicato perché necessita di essere elaborata. Il gruppo scende un pendio scosceso, dove si trova una radura e una grotta, precedentemente predisposta dal maestro con coperte e candele. Si fanno sedere i bambini in cerchio,tenendosi per mano e chiudendo gli occhi. Gli si dice che “Un cerchio come il nostro può diventare molto più grande arrivando a contenere ogni cosa. La paura è entrata nel cerchio, ma da sola non può affrontare il viaggio quindi nel cerchio va invitata la fiducia”.
Uscendo dalla grotta si torna alla palestra,che diventa il campo base della preparazione. All’interno si ricrea il cerchio, al centro si mettono fogli e matite distribuite poi ai bambini, che dovranno scrivere su una faccia del foglio una parola bella (emozione positiva) e una brutta (emozione negativa). L’atmosfera è rituale, si ha una alternanza di momenti di gioco a momenti in cui si da un nome al vissuto. Poi i bambini vengono fatti sdraiare sul pavimento, si invitano i bambini a chiudere gli occhi e lasciare che i corpi si riposino.
Si attende poi il tramonto, mentre con un disco di cartoncino bianco in mano si richiama alla complicità nata nella grotta attorno ad un segreto da condividere. Lo scudo è un simbolo dell’arma passiva, è difesa e protezione, chi lo indossa entra in relazione con questi elementi e può affrontare il nemico. Ad ogni bambino viene dato un disco che verrà riempito col contenuto del foglietto per diventare lo scudo della fiducia: i bambini devono collocare ognuna delle parole belle e un disegno che le rappresenti vicino al colore che meglio la esprime già collocate sullo scudo. Stessa cosa si farà per le parole brutte,su un altro scudo. I due dischi vengono poi incollati insieme e gli viene messo un cordino per poterli indossare.
Intanto fuori è diventato buio, i bimbi sono ben vestiti e gli scudi sono ben visibili nelle loro mani. Ci auguriamo che il nostro cerchio sia aperto all’accoglienza e ci si incammina, in fila indiana, alla volta dell’isola. Si passa la strada sterrata, si costeggiano i campi e le case dei contadini, un bambino piange perché ha paura. Si arriva finalmente all’isola dopo aver attraversato un boschetto di betulle. All’isola ci si avvicina disposti a semicerchio cantando. I bambini vengono lasciati soli a esplorare l’isola, il maestro li aspetta fuori e si fa sentire cantando. Si torna poi alla grotta dove si chiede ai bambini di condividere un pensiero e una sensazione. Si esce dal buio della grotta e ci si incammina verso casa.
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Dettagli appunto:
- Autore: Adriana Morganti
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Corso: Scienze dell'Educazione
- Esame: Pedagogia del corpo
- Docente: Ivano Gamelli
- Titolo del libro: Pedagogia del corpo
- Autore del libro: Ivano Gamelli
- Editore: Universale Meltemi
- Anno pubblicazione: 2006
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