I fattori ambientali e personali implicati nell’esperienza dello stress

A seconda della prospettiva assunta sul processo di stress, le ricerche empiriche hanno centrato l’attenzione su due aspetti: sul ruolo dell’ambiente esterno e sui fattori interni della persona nell’interazione con l’ambiente.

- Fattori ambientali: il ruolo degli eventi di vita
I ricercatori hanno cercato di evidenziare gli eventi oggettivi potenzialmente stressanti, distinguendoli in base a natura e gravità. L’idea che lo stress abbia un impatto negativo sulla salute è stata valutata inizialmente in rapporto ad eventi importanti e gravi concentrandosi su eventi specifici, solo dopo ci si è concentrati sull’aspetto cumulativo.
Holmes e Rahe ritengono che gli eventi fondamentali sono quelli che costringono la persona ad affrontare dei cambiamenti cui ci si deve adattare, pertanto anche gli eventi positivi possono essere stressanti. Altri autori hanno invece affermato che le preoccupazioni della vita quotidiana costituiscono una fonte di stress più importante degli eventi di vita gravi.
Un secondo modo per studiare lo stress consiste nel lavorare con gruppi che hanno in comune il fatto di essere stati esposti ad una fonte di stress specifica.
Le ricerche mirano a verificare le varie conseguenze dello stress mettendole in relazione con diverse variabili della personalità.
Vi sono stati vari tentativi di individuare le caratteristiche che rendono stressanti gli eventi (gravità, durata, portata); dal punto di vista transazionale una classificazione è sterile e improduttiva perché non sarà mai possibile prevedere quanto risulti stressante un evento a partire dalle sue caratteristiche oggettive, indipendentemente da come viene valutato dalla persona. Ogni evento è potenzialmente stressante. Molti fattori di stress sono più comprensibili considerando il contesto in cui si verificano; un livello di analisi più ampio consente anche di riconoscere che a volte anche quello che accade agli altri può essere fonte di stress anche per noi.

- Il ruolo della persona: valutazione cognitiva e strategie di “coping”
Nella prospettiva dello stress come transazione fra l’uomo e l’ambiente, lo stress è visto come la conseguenza dei processi di valutazione cognitiva dell’individuo. Nessun evento può essere identificato come stressante senza la valutazione della persona.
Il processo di appraisal cognitivo assume la funzione di mediazione tra le richieste e le risorse ambientali, da un lato, e l’insieme degli scopi e delle credenze dell’individuo dall’altro.
Questo chiama in causa una molteplicità di fattori, ma rimane tuttavia un processo individuale, che ignora che gli stressors sono sperimentati all’interno di un contesto sociale.
Recentemente sono state proposte teorie che concepiscono questo processo come collettivo, nel modello di Berg, Meegan e Deviney, vengono distinti 4 tipi di appraisal:
1. Individuale solitaria: dove ciascun soggetto valuta la situazione indipendentemente dagli altri;
2. Individuale parallela: dove i soggetti vedono la situazione in modi diversi e cercano ciascuno una soluzione personale;
3. Relazionale indiretta: dove la valutazione dello stress di un soggetto influenza gli altri;
4. Relazionale condivisa: dove i membri di un gruppo condividono la stessa valutazione e cercano insieme una soluzione.
Questi processi possono verificarsi in diversi punti del processo, prima che i problemi si presentino, nella fase di valutazione dei problemi e nella rivalutazione dopo che il problema si è verificato.
In questo modello anche le risposte di coping sono influenzate dalle diverse configurazioni di valutazione dello stress, e quindi variano dal livello individuale agli sforzi collaborativi.
Le strategie individuali includono molte risposte: la distinzione riguarda, da un lato gli sforzi centrati sul problema per affrontare le richieste esterne, dall’altro gli sforzi più introspettivi di ristrutturare cognitivamente il problema. Le strategie di coping collaborativo implicano un maggior coinvolgimento degli altri e comprendono la negoziazione.