Forme di epilessia
L’epilessia la distinguiamo in primaria o idiopatica e secondaria o sintomatica
Per le forme idiopatiche non sappiamo assolutamente quale sia la causa, perché non esistono alterazioni morfostrutturali del cervello, quindi se ad esempio il soggetto fa risonanza magnetica, tac, esami d’immagine ed è un cervello assolutamente normale.
L’unico esame che può individuare un soggetto epilettico idiopatico è l’elettroencefalogramma.
Quindi per motivi “x”, magari per motivi metabolici, perdita di sonno, stress, o qualsiasi altra cosa o la febbre nel bambino che è predisposto a diventare epilettico, questi neuroni hanno una soglia più bassa, più facilmente eccitabile, così vanno incontro alla scarica, si attivano e danno la crisi.
Sempre per quanto riguarda le forme idiopatiche, si cono delle epilessie genetiche, e si è visto che il gene implicato è un gene che codifica per i canali del calcio, questi canali regolano l’omeostasi ionica, e regolandola, regolano la soglia di eccitabilità del neurone stesso.
La forma idiopatica non siamo assolutamente in grado di prevederla, neppure il soggetto è in grado di prevedere la crisi. La crisi in sé dura pochi minuti, e alla fine si risolve.
Nel soggetto epilettico idiopatico se si fa l’elettroencefalogramma, il tracciato può essere normale.
La crisi epilettica idiopatica più che dagli esami si capisce dal racconto della crisi, ma non dal soggetto, ma dai familiari, perché il paziente non si ricorda assolutamente niente e il fatto stesso che il paziente dice che non si ricorda niente è un elemento diagnostico di una crisi.
Ma ci sono altre forme secondarie o sintomatiche, causate dalla presenza di un danno cerebrale (ictus, tumore, trauma cranico, encefalite).
In questi casi c’è un focolaio epilettico, quindi la crisi non è generalizzata ma parziale, perché non sono tutti i neuroni che vengono ad essere interessati sincronicamente, contemporaneamente, facendo perdere la coscienza al soggetto, ma in questi casi è un gruppo di neuroni (dell’area sensitiva, motoria, neuroni occipitali, temporali, parietali) che per un motivo “x” scatenano la crisi, poi la crisi si diffonde, e da parziale può anche diventare generalizzata.
Anche qui il momento dell’attivazione è assolutamente imprevedibile.
È chiaro che in questi casi di epilessia in cui c’è un focolaio , ci sono altri segni neurologici, segni che sono legati alla sede del danno: esempio, se ho un fatto vascolare che interessa l’area motoria, il soggetto sarà emiparetico.
Ma ci sono anche dei casi di crisi parziali che si chiamano crisi criptogenetiche, cioè crisi parziali senza danno primario, come le crisi idiopatiche, anche se in realtà esse non sono davvero criptogenetiche, perché si è visto che ci sono alterazioni di migrazione neuronale, come se nello sviluppo embrionale, alcuni neuroni invece di migrare siano rimasti nella stessa sede, e quindi sono dei focolai di aggregati neuronali.
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Dettagli appunto:
- Autore: Irene Mottareale
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie
- Esame: Neurologia
- Docente: Scienze Motorie
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