Il morbo di Parkinson
Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa che porta a degenerazione e ad atrofia delle cellule nigrali, cioè i neuroni della pars compacta della substanzia nigra, per cui non si ha la captazione della dopamina da parte dei neuroni.
La malattia di Parkinson è una malattia dei nuclei della base, e naturalmente la substanzia fa parte del circuito nigro-strio-talamo-corticale.
L’anomalia nella malattia di Parkinson parte dalla substanzia nigra e poi la mancanza dei neuroni dopaminergici nigro-striatali fa sì che tutto il sistema diventi disfunzionante.
Sia la via diretta che la via indiretta arrivano al pallido interno (unità funzionale ) il quale poi è l’effettore ultimo che arriva al talamo, il quale poi va alla corteccia.
Il pallido interno quando si deve compiere un movimento viene inibito (via diretta GO), invece nel momento in cui il pallido viene attivato (via indiretta), siccome è gabaergico cioè è inibitorio, va a inibire il talamo che in questo modo non può attivare la corteccia (segnale di STOP).
Quindi quello che avviene normalmente è che il pallido interno per eseguire un movimento deve essere inibito.
Quello che succede nel morbo di Parkinson,invece, è la disinibizione di un’inibizione, quindi il pallido va ad inibire il talamo e di conseguenza inibisce la corteccia.
Quindi cosa succede?
Normalmente la dopamina attiva lo striato, lo striato è GABA-ergico quindi va ad inibire il pallido, realizzandosi così l’attivazione del talamo e della corteccia; se invece la dopamina non c’è e quindi non attiva il neostriato questo non inibisce il pallido, il quale non inibito inibisce il talamo il quale a sua volta inibisce la corteccia.
La malattia di Parkinson è stata descritta da James Parkinson alla fine dell’800 ed era chiamata paralisi agitante (shaking palsy), anche se il termine paralisi è improprio perché questo si riferisce ad una diminuzione e perdita della forza, in realtà in questa malattia non c’è nessun interessamento della forza, proprio perché il sistema piramidale non c’entra assolutamente niente.
Fu chiamata paralisi perché il soggetto parkinsoniano è bloccato e non avendo ancora chiara la sede dell’anomalia fu chiamata paralisi impropriamente, e agitante perché c’è il tremore.
Fu poi chiamato morbo di Parkinson, appunto da James Parkinson, il quale era affetto da questa patologia e quindi la viveva su di sé.
L’età di esordio è intorno ai 50 anni, ma è un’età assolutamente approssimativa, poi esistono una serie di parkinsonismi, sintomi simili, che si possono avere per una serie di altri motivi, ma sono solo sintomi, non è la malattia parkinsoniana.
Il Parkinson è una malattia cronica progressiva, comincia e da quando comincia non finisce più, non esiste una terapia per arrestarla, l’unica terapia asintomatica è la dopamina che in qualche modo ripristina il circuito funzionale, ma la degenerazione dei neuroni prosegue indipendentemente.
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Dettagli appunto:
- Autore: Irene Mottareale
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie
- Esame: Neurologia
- Docente: Scienze Motorie
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