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L'avvio del processo di globalizzazione

L'avvio del  processo di globalizzazione


Nel XVI secolo hanno inizio a formarsi circuiti di mercato integrati su scala planetaria dando il via al processo della globalizzazione, che prevede un’integrazione sempre più stretta dei mercati internazionali e una superiorità economica e tecnologica dell’Occidente sul resto del mondo.
Nel XXI secolo la produzione industriale si delocalizza e si globalizza. Molte imprese occidentali trovano più conveniente aprire impianti di produzione in parti del mondo, come Messico, America Latina e Asia, dove la forza lavoro costa pochissimo e dove non esistono normativa ambientali o sindacali che aggravino i costi di produzione.Alla morte di Mao Tse-tung nel 1976 si apre una breve e dura lotta per la sua successione, dalla quale emerge vincitore Deng Xiaoping. Quest’ultimo introduce profonde riforme che liberalizzano le attività economiche. Vengono ammesse differenze salariali tra gli operai in misura della qualità delle loro prestazioni.
Alla fine degli anni 80 queste trasformazioni e le notizie che arrivano dall’Unione Sovietica di Gorbacëv, fanno pensare a molti cinesi che sia arrivato il tempo di ottenere una democratizzazione del sistema politico cinese. Questo orientamento viene espresso con la manifestazione studentesca che ha luogo nell’Università di Pechino nel 1989. Ma il Partito comunista vuole mantenere questa linea politica che prevede la liberalizzazione economica e il sistema a Partito unico. Così viene mandato l’esercito ad intervenire nella piazza di Tienanmen, dove le manifestazioni vengono spente nel sangue.
Anche il governo vietnamita è per la linea cinese con una larga liberalizzazione delle attività economiche e per un partito unico, ovvero quello comunista.
Il processo di globalizzazione è stato guidato da principi economici neoliberisti, sperimentati nel Regno Unito della Thatcher e negli Stati Uniti di Reagan; privatizzazioni, riduzione dei deficit statali, libertà do commercio e di investimento, abolizione delle barriere protezionistiche sono i punti essenziali.
Tra gli organismi che regolano i rapporti economici internazionali hanno un ruolo di primo piano il Fondo monetario internazionale e la Banca Mondiale. Accanto a queste istituzioni troviamo la World Trade Organization (Wto, Organizzazione mondiale per il commercio). Si tratta di un’organizzazione costituita nel 1995 che ha sostituito il GATT.Obiettivo della Wto è quello regolare i rapporti commerciali tra gli Stati, favorendo per quanto possibile la massima libertà di circolazione di capitali e di merci.
Un altro organismo importante è il G8 (Great 8, le otto grandi). Si tratta di una struttura informale di rapporti diplomatici che culmina in incontri annuali tra i rappresentanti dei governi degli otto paesi economicamente più sviluppati, che sono Usa, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada e Russia. La finalità del G8 è quella di offrire un momento di discussione comune, durante il quale i rappresentanti dei governi degli 8 paesi possono esaminare insieme le principali questioni internazionali, economiche, politiche e militari.
La pace israelo - egiziana provoca una dura reazione antiegiziana all’interno del mondo arabo. Gli accordi di pace sono condannati dai paesi arabi. Infatti la Lega araba nel 1979 espelle l’Egitto. Anche gli islamici radicali egiziani sono contrari alla pace tanto che considerano Sadat colpevole di tradimento e ucciso nel 1981.
In Libano scoppia un grave conflitto che coinvolge Israele. Infatti in Libano convivono cristiani maroniti e drusi (una locale setta islamica) che spesso hanno scatenato guerre civili. Nel 1975 lo scontro si riaccende anche per la presenza nel paese dei profughi palestinesi, che insieme ai drusi, cercano di imporsi sui cristiani maroniti. Nel conflitto intervengono anche la Siria, che vuole impadronirsi del Libano, e Israele, che intende liberarsi delle postazioni palestinesi. L’esercito israeliano assedia Beirut e viene colonizzata la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. Ciò provoca la ribellione dell’Olp e comincia così l’Intifada (scrollarsi di dosso) con manifestazioni di protesta e aggressioni contro la popolazione o l’esercito israeliano.
In Iran, in seguito alla ribellione contro lo shah Pahlavi, si forma uno Stato integralmente islamico (si chiama Repubblica islamica dell’Iran). Le sue norme si basano sulla Sharia (la legge di Dio che viene espressa nel Corano) e sul predominio politico e etico delle élite religiose. L’autorità che ha più prestigio è quella di Khomeini, ayatollah che ha anche guidato la rivolta contro Pahlavi.

Tratto da L'ETÀ CONTEMPORANEA di Gabriella Galbiati
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