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La dissonanza cognitiva - Festinger


Dissonanza cognitiva (1960-70) e attribuzione (70-80), anche se oggi sono superate, hanno aperto nuove strade e vie d’analisi.
Nasce da una constatazione dell’esperienza comune: l’uomo tende in generale ad essere coerente con se stesso nel modo di pensare/agire. Quando la coerenza manca, si crea uno stato di disagio che l’attività mentale cerca di eliminare o ridurre con diverse forme di ristrutturazione cognitiva.

3 aspetti base:
- il soggetto sperimenta una dissonanza in concomitanza con una decisione
- la dissonanza, creando disagio, costituisce una motivazione a cercare modalità per eliminarlo
- le modalità possono essere o un cambiamento di comportamento o ristrutturazione cognitiva

L’unità minima alla base dell’analisi è l’elemento cognitivo: credenze, opinioni, tutto ciò che un individuo pensa su se stesso, sua condotta e ambiente.
Condizione affinché 2 elelemti siano in dissonanza/consonanza: devono avere qualcosa in comune che li colleghi. Possono entrare in dissonanza per motivi di logica interna, in contrasto con norme culturali o precedenti esperienza personali. L’unico metro per valutare la dissonanza è la logicità che possiedono nel sistema concettuale del soggetto.
L’insorgenza della dissonanza è sempre legata a un coinvolgimento personale molto stretto (decisione).
L’ampiezza della dissonanza è funzione diretta di: importanza della decisione per persona, numero alternative in gioco, attrattività alternative.
La riduzione:
-    produrre un cambiamento nell’ambiente se esso è uno dei dati dissonanti
-    modificare proprio comportamento
-    modificare proprio mondo cognitivo

L’accordo forzato
Situazione tipica di dissonanza: la persona è indotta a sostenere un comportamento in contrasto con sue idee.



Costringere una persona a dichiarare un cosa contraria a sue convinzioni introduce una dissonanza considerevole quando il premio offerto è di poca importanza: il soggetto riduce la dissonanza trasformando le sue opinioni in modo da diminuire il disagio; ciò dimostra che una  persone più modifica suo atteggiamento in base a quanto meno viene ricompensata. Mette in crisi il presupposto comportamentista (non è un premio elevato – rinforzo) che induce a modificare l’atteggiamento ma il bisogno di coerenza mentale.

Scelta, decisione, responsabilità:

Nell’esperienza quotidiana: situazioni conflittuali determinate da necessità di scegliere tra alternative tutte +/- gradevoli che spesso creano uno stato di tensione  che può bloccare il soggetto; la decisione è un atto che mette fine a situazione conflittuale, sblocca l’indecisione e incanala l’azione futura.




Riduzione dissonanza: aumentare la similarità alternative per sdrammatizzare la scelta compiuta più rivalutare alternative per aumentare la positività e attrattività di quella scelta.

Tratto da FONDAMENTI TEORICI DI PSICOLOGIA SOCIALE di Antonella Bastone
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