Rogers: Emozioni, valori e dinamiche empatiche.
Rogers ha usato un linguaggio che anche per il periodo in cui scriveva ha dato adito a molto fraintendimenti(anni 70).Fa pensare ad un approccio etico invece il suo è un approccio esclusivamente scientifico. L’empatia non si compra al supermercato. Rogers Definisce l’empatia come” capacità di immergersi”.
Non si tratta solo di immergersi nel mondo soggettivo dell’altro e di vedere il mondo come lo vede lui: è vero questo ma a patto di non identificarsi. Significa capire “come se” si fosse questa persona. La capacità di mettersi nei panni altrui significa riuscire contemporaneamente a coniugare il fatto che da un lato ti immergi nell’altro e ne capisci le emozioni ma dall’altro lato sai che non sei lui/lei. Se ti identifichi si ha la simpatia (soffri con lui ti fai carico della sua sofferenza). Significa avere uno sguardo dentro e fuori. Capire il dentro ma contemporaneamente assumere il ruolo di specchio e aiutare l’altro a riflettere su se stesso.
“Per riuscire bene in questo compito occorre che il professionista sappia fare astrazione..” . Fare astrazione dai proprio valori è impossibile se non si è attori competentemente attivi. impone la capacità di riflettere e distanziarsi.
Quando parliamo di organizzazioni personali tendiamo a reificare (lei è così e così ecc.).
Rogers parla di organizzazione personale riferendosi a Sullivan che dice che la personalità è l’organizzazione sufficientemente stabile delle esperienze che ciascuno ha maturato. La storia di ognuno concorre a formare la personalità, che ovviamente può cambiare.
Se la tua esperienza di vita è tale da essere empatico è un conto, ma diversamente è una capacita da strutturare con la formazione (che non si impara dai libri).
La formazione psicosociale è altra cosa rispetto all’informazione. Informare significa trasmettere dei fatti., dei dati ad un'altra persona. E’ un processo di tipo cibernetico: sono io che ti informo (il direttore emana una circolare). Questo sul piano formale, nei fatti è molto diverso: perché la percezione è selettiva. LE istruzioni semplici non funzionano. Mentre si informa ognuno coglie in modo diverso le informazioni. Le informazioni non sono mai asettiche, si iscrivono all’interno delle aspettative ed hanno delle risonanze interne. La formazione invece mira al cambiamento dei comportamenti già instaurati negli individui.
“si tratta di un processo strutturato”.Sono tutti partecipanti nei termini della leadership circolare. Non è un addestramento ma un processo di cambiamento che coinvolge tutti compresi i conduttori. Spesso formazione ed informazione si intrecciano però tanto più c’è scambio, tanto meno abbiamo a che fare con l’informazione in senso stretto. Il modello dell’informazione è : l’uomo è un contenitore di informazioni.
Nella formazione la dimensione affettiva è fondamentale perché se non ti senti compreso coinvolto, non ti metti in discussione. I contenuti che ti da sono impliciti. Devi avere un quadro concettuale (es. la finestra di Johary. Spiegata e applicata a se stessi).
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Dettagli appunto:
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Corso: Scienze dell’Educazione
- Esame: Pedagogia generale
- Docente: Tomarchio Maria
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