La struttura della famiglia
La struttura familiare è l’invisibile insieme di richieste funzionali che determina i modi in cui i componenti della famiglia interagiscono. Una famiglia è un sistema che opera tramite modelli transazionali. Transazioni ripetute stabiliscono modelli su come, quando e con chi stare in relazione. Questi modelli definiscono il sistema.
I modelli transazionali, che regolano il comportamento dei membri di una famiglia, sono mantenuti da due sistemi di costrizione: il primo è generale, perché coinvolge le regole universali che governano l’organizzazione familiare (es. deve esserci una gerarchia di poteri, una complementarità di funzioni); il secondo è specifico delle singole famiglie perché comprende le reciproche aspettative dei singoli componenti della famiglia (l’origine di queste aspettative risale ad anni di negoziati espliciti o impliciti tra i componenti della famiglia, riguardo a piccoli eventi quotidiani; spesso la natura dei contratti originari è stata dimenticata, anche perché possono non essere mai stati espliciti, ma i modelli permangono).
Cosi il sistema mantiene sé stesso. Esso fa resistenza ai cambiamenti che superino un certo limite, e mantiene i modelli preferiti più a lungo possibile. Modelli alternativi sono disponibili all’interno del sistema. Ma ogni deviazione che oltrepassa le soglie di tolleranza del sistema fa scattare meccanismi atti a ristabilire l’assetto abituale. Quando insorgono situazioni di squilibrio del sistema è abituale che alcuni componenti della famiglia pensino che gli altri non adempiano ai loro doveri. Allora compaiono appelli alla lealtà e manovre colpevolizzanti.
La struttura della famiglia deve essere capace di adattarsi se le situazioni cambiano, senza perdere quella continuità che dà uno schema di riferimento ai suoi componenti.
Il sistema familiare differenzia e svolge le sue funzioni per mezzo di sottosistemi. Gli individui sono sottosistemi in una famiglia (diadi come moglie-marito, madre-figlio..). Ogni individuo appartiene a diversi sottosistemi, in cui ha differenti livelli di potere e dove acquista capacità differenziate. Ognuno si adatta in modo estremamente vario per raggiungere quella reciprocità di rapporto che rende possibile la comunicazione umana. L’organizzazione in sottosistemi di una famiglia fornisce un valido addestramento a mantenere “l’io sono” differenziato, esercitando, nel contempo, le capacità interpersonali a diversi livelli.
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