B. Montalvio e i Gorden
La prima intervista dei Gorden, condotta da Braulio Montalvo, presenta una sequenza in qualche modo modificata. Il primo stadio è breve, la successiva assimilazione del terapista nel sistema familiare è rapida, poi i suoi contatti con tutti i componenti della famiglia sono interrotti da una forte concentrazione sul paziente designato: Mandy di 7 anni.
Ma tutti i compiti prescritti per l’intervista iniziale sono eseguiti.
La valutazione strutturale del terapista sulla famiglia Gorden dice che essa è composta da un sottosistema esecutivo: la madre e un figlio genitoriale (Morris, 10 anni). Il paziente designato (Mandy) è il capro espiatorio di questo sistema esecutivo. Gli interventi iniziale del terapista sono volti a solidarizzare con il figlio capro espiatorio e a portare il figlio genitoriale fuori dal conflitto tra madre e paziente designato.
Questo intervento è assimilato dalla madre, e probabilmente dal figlio genitoriale, all’interno di una struttura familiare già preesistente, prima della separazione dei genitori. La madre e il figlio genitoriale erano allora coalizzati contro il padre e contro la paziente designata e la madre attaccava il padre tramite la paziente designata.
La madre risponde quindi all’associazione del terapista con la paziente designata, aumentando il suo attacco contro la figlia. Ne risulta allora che il terapista cambia la sua strategia, sostenendo la madre in modo da sostenere la paziente designata. Assegna un compito da eseguire a casa che intensifica una struttura del sottosistema in cui la madre interagisce direttamente con la paziente designata, mentre il figlio genitoriale rivolge la sua attenzione verso i fratelli.
Alla fine della seduta il terapista ha cominciato a spostarsi accrescendo l’associazione della madre e del figlio genitoriale con i loro pari all’esterno della famiglia.
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