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Il rapporto terapeutico: tra l’uno e l’insieme

Il rapporto terapeutico: tra l’uno e l’insieme    


Il terapeuta, nella sua natura di nesso nuovo temporaneo e altamente significativo, diviene un primo elemento di modificazione della trama familiare; partendo da queste premesse e dall’impossibilità di entrare ora nella storia vissuta nel tempo della famiglia, è possibile costruire una storia con la famiglia nel contesto della terapia. Il terapeuta diventa parte integrante della famiglia.    
Il cambiamento e la sua verifica in un certo senso esulano dal contesto terapeutico: riguardano la famiglia che lo cerca al di fuori di esso, nella misura in cui impara in terapia a collegare diversamente le proprie conflittualità individuali. Quello che apprende è soprattutto un metodo di lavoro: come il terapeuta, apprendendo un metodo, può applicarlo a infinite situazioni diverse di rapporto terapeutico, così la famiglia può applicare il metodo appreso a nuove esigenze future, quando nel suo divenire vengono richiesti nuovi adattamenti personali e una diversa integrazione tra l’essere di ciascuno e l’appartenere di molti alla stessa storia evolutiva.     
Il terapeuta interviene, in un continuo movimento di spola dall’individuo alla famiglia, nel momento in cui riconduce quanto emerge dal suo entrare in rapporto con ciascuna persona alle relazioni di quest’ultima con gli altri membri del sistema.

Tratto da TEMPO E MITO IN PSICOTERAPIA FAMILIARE di Antonino Cascione
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