Gli obiettivi del cinema narrativo

Gli obiettivi del cinema narrativo

1) Mettere in luce le figure significanti propriamente cinematografiche: è in particolare questo obiettivo che la prima semiologia (che si appoggiava alla linguistica strutturale) si era posta, e che ha anche parzialmente raggiunto, specialmente con la grande sintagmatica, dove le unità cinematografiche sono isolate in funzione della loro forma, ma anche in funzione delle unità narrative che esse assumono in sé.
2) Studiare le relazioni esistenti tra l’immagine in movimento narrativa e lo spettatore: è quello della seconda semiologia che, per il tramite della metapsicologia(che designa tutti gli stati e le operazioni psichiche comuni a tutti gli individui), si è sforzata di mostrare ciò che accostava e ciò che distingueva dal sogno, dal fantasma o dall’allucinazione lo stato filmico nel quale si trova lo spettatore di un film di finzione.
3) Deriva dai primi due: ciò cui infatti si mira attraverso essi è il funzionamento sociale dell’istituzione cinematografica; a questo proposito si possono distinguere due livelli:
- La rappresentazione sociale: si tratta qui di un obiettivo di portata pressoché antropologica, in cui il cinema è concepito come il veicolo delle rappresentazioni che una società ha di se stessa, così la commedia musicale degli anni ’30 non è priva di rapporti con la crisi economica, allo stesso modo in cui un film come Ciapaiev non è privo di legami con un momento dello stalinismo.
- L’ideologia: la sua analisi deriva dai due punti precedenti nella misura in cui essa prende in considerazione al tempo stesso la regolazione dei giochi psichici dello spettatore e la messa in circolazione di una determinata rappresentazione sociale. È così per esempio che il gruppo dei Cahiers aveva affrontato il film di John Ford Alba di gloria, esaminando i raporti esistenti tra una figura storica, Lincoln, un’ideologia, il liberalismo americano, e una scrittura filmica, la finzione costruita dal regista.