Tempo e spazio nel mercato africano
In molte regioni dell’Africa il mercato è un punto di riferimento temporale, spaziale e sociale insostituibile: non è solo un luogo di compravendita e di scambio commerciale, ma è un luogo caratterizzato dall’intensa celebrazione di scambi sociali e diventa punto di incontro tra i membri dispersi della propria famiglia. Il grande albero al centro delle piazze è un vero e proprio arbre à palabre, dove gli anziani si riuniscono per lunghe discussioni e fumate di pipa. I mercati non determinano solo l’economia e il calendario, ma sono un collegamento nelle comunicazioni di ogni tipo: vi si reca per bere birra, incontrare gente, divertirsi, il giorno del mercato è un giorno di festa, mentre gli affari commerciali vanno avanti. L’aspetto sociale del mercato è sottolineato dal suo carattere neutrale che emerge nel divieto di portare armi nello spazio designato. Presso molte società africane tradizionali i mercati di una certa area formano un ciclo che rappresenta la settimana locale: il calcolo del tempo breve si fonda sulla sequenza con cui si animano i mercati di una serie di villaggi, che danno il nome al loro giorno del mercato.
Il calcolo del tempo è diverso rispetto a quello basato sui cicli ecologici, le stagioni, le piogge, le lune: la settimana non ha riferimenti in nessun evento naturale e non è integrata con gli altri cicli legati alla luna e al sole. Una settimana è tale perché i essa i giorni hanno un ordine prefissato, un calcolo basato su fatti concreti che fanno riferimento a fenomeni sociali: il tempo del mercato indica un dominio entro il quale gli uomini contraggono obbligazioni, quindi più percettibile rispetto al tempo strutturale legato ai riti di passaggio e quello ecologico delle stagioni, è un tempo voluto dall’uomo e creato dall’uomo. È particolarmente funzionale in quanto si fonda su esperienze condivisibili dall’intera comunità e combina i fattori tempo/spazio: i mercati definiscono non solo una sequenza temporale, ma anche una determinata regione come un’area di interazione cosciente; lo spazio tracciato è sociale, caratterizzato da una rete di relazioni nella quale circolano non solo merci e beni ma anche i segni di solidarietà effettiva e di dipendenza organica. Nel giorno del mercato si assiste a una fase di contrazione della popolazione, e chi entra in un mercato di un altro gruppo, deve sapere che sta entrando nella sfera d’influenza di una certa comunità.
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Autore:
Elisabetta Pintus
[Visita la sua tesi: "L'individuazione di nuovi segmenti turistici: ''il turismo danzante''"]
- Università: Università degli Studi di Cagliari
- Facoltà: Economia
- Esame: Demoetnoantropologia - A.A. 2010/2011
- Docente: Felice Tiragallo e Tatiana Cossu
- Titolo del libro: Il primo libro di antropologia
- Autore del libro: Marco Aime
- Editore: Einaudi
- Anno pubblicazione: 2008
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