L'ascesa di Mosca
Vladimir fu il primo principe di Mosca.
Daniele rafforzò il suo dominio per estenderlo lungo la Moscova ed ereditò un appannaggio da un sovrano senza figli.
Jurij riuscì a imporre il controllo lungo tutto il corso della Moscova e si dedicò alla conquista di tutta la Russia, acquisendo anche il titolo di “gran principe”.
Ivan I passò alla storia come il prototipo del principe moscovita previdente e dotato di grande talento amministrativo e finanziario; fu durante il suo regno che Mosca divenne la capitale religiosa dello Stato e il territorio si estense nuovamente.
Simeone, figlio di Ivan, fu confermato gran principe e continuò l’estensione del dominio moscovita .
Ivan II dovette affrontare la crescente minaccia occidentale dei lituani, ma fu la sua morte a causare una contesa per la carica di gran principe, anche se poi fu il figlio Demetrio a salire al potere.
Demetrio continuò la crescita del territorio moscovita, riuscendo ad arginare la minaccia lituana e a sottomettere i mongoli, dando vita a un periodo di relativa stabilità che fu però minato dall’alleanza tra Mamai (capo militare dei mongoli) e i lituani, che decisero di avviare una battaglia contro il sovrano. Lo scontro decisivo avvenne a Kulikovo (1380), dove l’esercito di Mamai venne sconfitto e ebbe inizio il nuovo ruolo di Mosca nella storia russa. Demetrio si dedicò anche al rafforzamento della propria autorità tra i principi russi.
Basilio, figlio Demetrio, divenne gran principe e continuò la politica dei suoi predecessori: continuò la battaglia contro i lituani, mentre venne meno lo scontro con le popolazioni orientali. Alla sua morte si scatenò l’unica guerra di successione nella storia del principato di Mosca: fu una lunga lotta tra Basilio II e lo zio Jurij, che alla fine assegnò il potere al figlio del sovrano deceduto.
Basilio II riuscì a dilatare il proprio dominio e a sconfiggere numerosi rivali, mentre rimanevano molto tesi i rapporti con i mongoli. Contemporaneamente in Europa si verificarono 2 eventi importanti: nel Concilio di Firenze (1439) Bisanzio firmava un accordo in cui riconosceva la supremazia papale e Costantinopoli cadde in mano ai turchi.
Ivan III (Ivan il Grande) riuscì ad unire antiche città rivali (Novgorod e Tver) al regno degli appannaggi, favorendo lo scontro del gran principe con la Lituania, ma la vittoria dei russi permise la costruzione del nuovo Stato russo e allontanò la minaccia lituana; inoltre Ivan riuscì ad affrancarsi definitivamente dal dominio mongolo. Un altro importante evento fu il matrimonio del sovrano con la principessa bizantina Sofia, a cui seguì un grande programma edilizio per la città di Mosca e la promulgazione di un codice di leggi valido per tutto il paese.
Basilio III continuò l’opera di sottomissione degli appannaggi e la guerra contro i lituani, ma riuscì a instaurare buoni rapporti con il Sacro Romano Impero, con il papato, con il sovrano turco e con il fondatore dell’impero Moghul in India; inoltre riuscì a limitare il potere dei boiari e delle antiche famiglie degli appannaggi.
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Autore:
Francesca Masciadri
[Visita la sua tesi: "L'Unione Europea e la promozione dei diritti umani"]
[Visita la sua tesi: "Formule tradizionali e dinamiche innovative nella fiction italiana. Il caso de I Liceali"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Lingua e Cultura Italiana
- Corso: Lingue e Letterature Straniere
- Esame: Letteratura Russa
- Titolo del libro: Storia della letteratura russa
- Autore del libro: Nicholas Riasanovskij
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