La Cappadocia e Gregiorio di Nissa
La Cappadocia e Gregorio di Nissa
La Cappadocia fu sempre una zona culturalmente arretrata. Oggi nell'attuale Turchia, prima che questa zona fosse illuminata dall'operato di Basilio di Cesarea, Gregorio Nazianzeno e Gregorio di Nissa, nel IV secolo era a tendenza fortemente ariana. Originari della Cappadocia erano infatti sia Asterio, teorico della prima generazione ariana, sia Eunomio, leader indiscusso della terza. Durante la seconda generazione furono vescovi ariani Gregorio e Giorgio. La Cappadocia cristiana fu unificata dottrinalmente dai tre Cappàdoci, legati da rapporti di parentela e amicizia, cresciuti in famiglie altolocate e con una profonda coscienza della religione cristiana, un cristianesimo colto che accettava tutto ciò che c'era di valido nell'ellenismo senza sfigurare le linee portanti del messaggio cristiano, in una sintesi che sarebbe rimasta paradigmatica per un millennio nella cristianità orientale.
Leader era certamente Basilio di Cesarea. Fu Basilio a proporre la sintesi mediatrice capace di contemperare al meglio nella trinità, l'esigenza dell'unità e della distinzione affermando una sola natura (o sostanza, in greco ousìa) divina articolata in tre ipostasi, cioè in tre entità personali sussistenti.
In ambito esegetico ebbe un atteggiamento ugualmente mediano, sensibile ai diritti della lettera del testo sacro ma aperto, nell'interpretazione dei Salmi, quando era opportuno, all'allegoria. I suoi scritti di argomento esegetico costituiscono una parte importante di ciò che è rimasto della sua produzione omiletica (Omelie sull'Esamerone, sui Salmi), e diretta espressione del suo impegno pastorale, che pur varia nei contenuti fu sempre modello di oratoria colta, in cui le tendenze asiane tipiche dell'oratoria del tempo (la cosiddetta Seconda Sofistica) sono messe a frutto con sapienza anche se costantemente subordinate ad un superiore senso di moderazione e armonia, ch fa di Basilio il rappresentante più di rilievo del classicismo cristiano.
Gregorio di Nazianzo era caratterialmente ipersensibile e psicologicamente fragile. Rappresentò nel trio soprattutto l'esigenza letteraria, portato, quale fu, sia alla ricerca dell'applauso come al ripiegamento interiore nell'effusione poetica, valida quando tocca l'elemento autobiografico. Nell'attività politica non fu di grande aiuto a Basilio contro gli ariani ma la sua ricca sensibilità e la sua meditazione lo aiutarono a formulare una riflessione dottrinale di eccezionale sicurezza sia in argomento trinitario (nei Discorsi teologici) sia in argomento cristologico in senso stretto (Lettere a Cledonio contro l'apollinarismo). È aperto alla tradizione classica senza remore, neppure verso la retorica tradizionale. Il suo stile è puro, di sfrenato asianismo nella ricerca dell'effetto; aderisce totalmente ai modelli retorici classici; conosce benissimo sia gli autori greci sia la Sacra Scrittura, e la simbiosi tra tradizione classica e cristiana in lui è così spontanea che le sue sono tra le pagine più spesse e sentite della storia cristiana.Gregorio di Nissa era come Gregorio di Nazianzo inetto nella politica e meno portato dei due nel bello scrivere, ma fu il più approfondito nello studio filosofico e ciò gli consentì di procedere in ambito dottrinale sia nel solco di Basilio sia in modo autonomo, con opere come Contro Eunomio e Contro Apollinare. Era più sensibile dei due alla filosofia platonica e ne fece supporto. Fu un origeniano convinto. Interpretò il rapporto tra Logos e anima nella tensione ascendente che porta l'una al cospetto dell'altro, in un progresso che stante l'infinità e dunque l'inesauribilità di Dio, è senza fine (epectasi) e proprio in questo tendere a Dio senza fine l'anima raggiunge la sua pace. Gregorio acclimata definitivamente il concetto plotiniano dell'infinità di Dio nel cristianesimo.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Letteratura Cristiana Antica
- Docente: Grazia Rapisarda
- Titolo del libro: Storia della letteratura cristiana antica
- Autore del libro: Manilo Simonetti - Emanuela Prinzivalli
- Editore: EDB
- Anno pubblicazione: 2008
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