Infezioni aspecifiche

Malgrado le rigorose misure di asepsi adottate in sala operatoria e nei reparti di degenza, le infezioni nosocomiali interessano l’8-14% dei pazienti operati. Le possibilità di contaminazione sono diverse, prima, durante e dopo l’intervento. Tra le infezioni aspecifiche più frequenti vi sono:
infezioni polmonari (incidenza tra il 4-6%), più frequenti in pazienti broncopneumopatici cronici, con insufficienza respiratoria o che richiedano un’intubazione prolungata;
infezioni delle vie urinarie (incidenza tra il 1,6-7%), favorite dall’utilizzo di cateteri vescicali;
infezioni delle ferite chirurgiche (incidenza tra il 4-6%).
La maggior parte di queste infezioni sono nosocomiali e la loro prevenzione si affida ad una profilassi antibiotica sistematica durante l’intervento, a misure igieniche rigorose nel contatto col paziente, all’estubazione rapida ed alla rimozione più precoce possibile di drenaggi, sonde e cateteri. I germi più frequentemente incontrati sono i piogeni (stafilococco, pseudomonas ...), l’haemophilus ed i bacilli Gram negativi. Questi germi ospedalieri sono spesso multiresistenti e il trattamento dipende dal pronto riconoscimento dei segni di infezione (febbre, leucocitosi, aumento della PCR ...), dall’instaurazione precoce di una terapia antibiotica ad ampio spettro (spesso costituita dall’associazione di più antibiotici) immediatamente dopo l’esecuzione di diversi prelievi battereologici (emocolture ripetute, urinocolture, prelievi bronchiali, colture sui drenaggi e cateteri). In un secondo tempo lo schema terapeutico viene adattato in funzione dell’identificazione di un germe e di un suo antibiogramma e dalla presenza o meno di drenaggi o cateteri (o dalla loro sostituzione qualora non possano essere rimossi).

Germi più frequentemente implicati in caso di infezioni nosocomiali aspecifiche:

* Stafilococco
* Pseudomonas
* Bacilli Gram negativi
* Haemophilus