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La carità sui campi di battaglia: i precedenti


In questo capitolo, gli autori ricostruiscono il percorso che ha portato all’istituzione della croce rossa, cercando di rinvenire alcune figure storiche che possono essere considerate come precursori della croce rossa, in quanto nel loro operato hanno anticipato alcuni di quelli che poi diventeranno i principi cardine della croce rossa.
Prima della CONVENZIONE DI GINEVRA, secondo gli autori, le situazioni in cui si organizzava il soccorso ai feriti risultavano il frutto di CONVENZIONI TEMPORANEE tra gli eserciti che si fronteggiavano in battaglia.
Il primo e più antico accordo risale alla metà del XVI secolo, tra la francia e il principe di parma, con il quale si diede la possibilità ai feriti di poter essere trasportati fuori dal campo di battaglia in modo libero. Si cerca così, per la prima volta nella storia, di preservare il corpo del soldato e di alleviare le sue sofferenze. Gli autori sottolineano che prima di questa convenzione il soccorso c’era, ma solo alle figure graduate dell’esercito. Per la restante parte, il destino era quello di morire in preda ad atroci sofferenze.
Sarà solo verso la fine del ‘700 che comincia a farsi strada l’idea della necessità di fornire cure anche agli altri soldati; nonché, nello stesso periodo, vi furono alcuni tentativi di dichiarare la neutralità degli ospedali durante le battaglie.

Tratto da UN RICORDO DI SOLFERINO, OGGI di Angela Tiano
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