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La regolazione del dolore


La percezione del dolore è variabile. La soglia individuale del dolore e la possibilità di modulare il dolore è diversa a seconda delle caratteristiche degli individui e delle circostanze.
-    La regolazione afferente. Il dolore evocato dall’attività dei nocirecettori può essere ridotto dalla simultanea attività dei recettori con soglia bassa (le fibre Aβ).
-    La regolazione discendente. Forte emozione, stress o forte determinazione possono produrre una buona soppressione delle sensazioni di dolore. Una regione del cervello implicata nella soppressione del dolore è la zona del mesencefalo chiamata sostanza grigia periacquedottale periventricolare. La stimolazione elettrica della sostanza grigia periacquedottale causa analgesia profonda. I neuroni della sostanza grigia periacquedottale inviano assoni discendenti al bulbo, in particolare ai nuclei del rafe, i quali a loro volta proiettano assoni al midollo spinale e possono deprimere l’attività dei neuroni nocicettivi.
-    Gli oppiodi endogeni. Gli oppiacei (oppio, morfina, codeina, eroina) producono una forte analgesia quando vengono assunti sistematicamente. Agiscono legandosi con vari tipi di recettori oppiacei nel cervello. Il cervello stesso produce sostanze endogene simili alla morfina, dette endorfine, che sono peptidi. Le endorfine e i loro recettori sono diffusissimi nel SNC, ma sono concentrati soprattutto in aree che elaborano o modulano informazioni nocicettive.

ESPERIMENTO (2001): studio PET che usa una sostanza agonista dei recettori oppiacei del cervello (recettori μ). Il sistema oppiaceo è coinvolto anche nella risposta da stress, oltre ad essere antagonista del dolore. Risultati:
-    Un dolore sostanziale induce il rilascio regionale di oppioidi endogeni che interagiscono con i recettori oppiacei μ in un numero di regioni corticali e sottocorticali del cervello.
-    Si riscontra una correlazione negativa tra lo score dato al dolore e l’attivazione dei recettori μ.
-    L’attivazione del sistema di recettori oppiacei μ è stata associata con la riduzione dell’esperienza dolorifica sia a livello sensoriale che affettivo, con implicazioni neuroanatomiche diverse.
-    Ciò dimostra il ruolo dei recettori oppiacei μ nella regolazione delle componenti sensoriali e affettive dell’esperienza dolorifica.

ESPERIMENTO: mirror neurons. Scopo: vedere se i neuroni a specchio si attivano per l’emozione del dolore quando si vede che altri soggetti provano dolore. Procedura: i soggetti esaminati vedono altri individui che toccano un oggetto che aveva provocato loro dolore in precedenza. Risultato: i soggetti esaminati hanno una cosiddetta risposta empatica: immaginare le sensazioni altrui attiva meccanismi risonanti.
Il sistema dei neuroni a specchio può essere alla base della nostra capacità di percepire in un modo molteplice non solo le azioni degli altri, ma anche le loro sensazioni ed emozioni. Vedere azioni, emozioni e sentimenti degli altri individui può attivare un meccanismo di risonanza che permette la comprensione empatica degli stati degli altri. L’empatia è cruciale per lo svolgimento di comportamenti pro-sociali e altruistici.

ESPERIMENTO: neuroni a specchio. Se noi siamo colpiti da uno stimolo dolorifico, vedere che anche un altro soggetto prova dolore fa attivare la nostra corteccia (neuroni a specchio), ma in misura minore che nell’esperimento precedente. Quindi siamo meno empatici quando vediamo un'altra persona provare dolore e contemporaneamente proviamo dolore in prima persona.

Tratto da NEUROSCIENZE - ESPLORANDO IL CERVELLO di Maddalena Malanchini
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