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Le aneuploidie umane


Una aneuploidia è un’anomalia del cariotipo consistente nella variazione del numero dei cromosomi delle cellule di un individuo, rispetto a quello corretto per la sua specie (euploide).
Nella maggior parte dei casi, questa anomalia dipende da rari errori nei meccanismi di segregazione dei cromosomi durante le divisioni meiotiche che causano la produzione di gameti con un numero aploide incorretto.
Nell’anafase della prima e della seconda divisione meiotica, è possibile che i cromosomi omologhi o i cromatidi fratelli, non si separino correttamente e migrino insieme verso lo stesso polo cellulare. Questo processo, definito non disgiunzione meiotica, scaturisce nella produzione di cellule con un numero sbilanciato di cromosomi. Una di esse avrà un cromosoma in più, l’altra uno in meno. Il ritardo anafasico consiste, invece,  nella ritardata migrazione di un cromosoma durante l’anafase con la sua conseguente perdita per mancata incorporazione nel nucleo di una delle cellule figlie in formazione.

Embrioni portatori di aneuploidie, nella maggior parte dei casi, muoiono prima della nascita, poiché sbilanciamenti del corredo cromosomico sono incompatibili con la vita. I feti portati a termine saranno bambini affetti da sindromi malformative. La normalità consiste nella disomia, o presenza in coppia. Le variazioni rispetto a tale condizione si classificano in:
nullisomie (44 cromosomi): mancanza di ambedue i cromosomi di una coppia, provocano la morte precoce dell’embrione indipendentemente dal cromosoma interessato;
monosomie (45 cromosomi): consistono nella presenza di un solo elemento di una coppia cromosomica. L’unica compatibile con la vita è la sindrome di Turner, che causa mancato sviluppo sessuale e sterilità in individui di sesso femminile perché, anche se la presenza di un solo cromosoma X è accettabile nelle cellule somatiche maschili e femminili, la presenza di due cromosomi X è necessaria nelle cellule germinali femminili per il corretto svolgimento dei processi oogenetici;
trisomie (47 cromosomi): consistono nella presenza di 3 copie di un cromosoma. Sono molto frequenti negli aborti spontanei e in alcuni casi permettono la nascita del bambino e il raggiungimento dell’età adulta. La trisomia del cromosoma 21 o Sindrome di Down è la causa principale di ritardo mentale. Le altre trisomie compatibili con la vita sono quelle degli eterocromosomi. I maschi hanno un solo eterocromosoma per tipo (il sesso maschile è definito eterogametico) e ciò dimostra che le nostre cellule hanno meccanismi di regolazione dell’espressione genica che tollerano la presenza di un solo cromosoma X. Il sesso femminile, definito omogametico, ha 2 cromosomi X, ma uno di questi è inattivato precocemente durante lo sviluppo e costituisce una zavorra nucleare di eterocromatina conosciuta come Corpo di Barr. Le trisomie degli eterocromosomi sono:
trisomia XXX, sindrome della superfemmina: asintomatica e compatibile con la riproduzione. Le bambine e le ragazze hanno statura superiore alla norma, mestruazioni regolari, intelligenza normale, con difficoltà legate all’acquisizione del linguaggio (dislessia) e delle capacità motorie;
sindrome di Klinefelter (47, XXY) con fenotipo maschile dato dalla presenza del cromosoma Y, ma accompagnato da ipogonadismo e sterilità (i 2 cromosomi XX impediscono la spermatogenesi). IQ più basso della norma. Riconosciuta nel 1959, dopo le prime descrizioni negli anni ‘40, ha un’incidenza di 1/1000 maschi nati vivi. Il 60% dei casi dipende da non disgiunzione di origine materna.
trisomia XYY (47, XYY), sindrome del supermaschio, asintomatica e compatibile con la riproduzione. Identificato nel 1959, in uno studio di 197 uomini reclusi in un istituto di correzione, fu trovato nel 4,5% dei soggetti e associato a condotte particolarmente violente, altezza superiore alla norma, disturbi delle personalità e deficit intellettivi. Studi nella popolazione “libera” hanno mostrato la stessa incidenza, di 1/1000 maschi nati vivi. La maggior parte dei supermaschi  conduce una vita normale, anche se il QI è 10-15 punti sotto la norma.
Sindrome di Turner (45, X0): deriva nel 75% dei casi da una non disgiunzione meiotica di orgine paterna. L’intelligenza e l’aspettativa di vita sono normali. Riconosciuta nel 1959 da Polani, dopo le prime descrizioni di Turner negli anni ‘30, ha un’incidenza di 1/10000 femmine nate vive. Le donne affette non hanno corpo di Barr, al pari dei maschi normali, e presentano bassa statura, collo e torace larghi e soprattutto infantilismo sessuale con sterilità da amenorrea primaria, cardiopatia, anomalie renali.

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