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Definizione di stile. Segre, Bordwell e Wolfflin


L’idea di stile ha una storia complessa, autorevole e significativa. Sebbene non si possa non riconoscere l’importanza di studi sull’analisi dello stile, come quelli di Bordwell e Thompson e  di Barry Salt, è necessario sottolineare come il concetto di stile sollevi una serie di perplessità teoriche.
Cesare Segre nel suo Avviamento all’analisi del testo letterario definisce lo stile come “l’assieme dei tratti formali che caratterizzano il modo di esprimersi di una persona o il modo di scrivere di un autore”. Successivamente parla dello stile come di un “assieme di tratti formali che caratterizzano un gruppo di opere costituito su basi tipologiche o storiche”. Segre individua livelli modi diversi dello stile: lo stilus humilis, lo stilus mediocris, lo stilus gravis. Meyer Schapiro considera lo stile come la forma costante di un individuo o di un gruppo. Prima di quest’ultimo Wolfflin ha elaborato i fondamenti per lo studio degli stili visivi avviando una grande ricerca sulle configurazioni formali delle opere che si propone di cogliere gli elementi distintivi delle varie epoche. Wolfflin dice che lo stile è espressione di un epoca, in cui si rivela un nuovo ideale di vita incarnato nella pittura, scultura e architettura. Riconosce anche esempi di “stile individuale, stile nazionale e stile dell’epoca”, quest’ultimo è legato al modo di vedere.

Tratto da LO STILE CINEMATOGRAFICO di Laura Righi
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