Cece
Ha un valore nutritivo maggiore rispetto alle altre leguminose, viene usato solo per la granella. Viene considerata una pianta di sostituzione perché quando il tempo non ha permesso la coltivazione di altre colture si semina il cece che resiste molto bene all’aridità e agli stress. Questo perché: il fusto e l’apparato radicale sono più robusti, ha un alto rapporto radici/parti aeree (minore richiesta di acqua), le foglie sono piccole e tomentose (schermano ET-> xerofilismo), infatti queste capacità non viene mai consociato con l’olivo. Ci sono più tipi di seme: tipo Desy (piccoli e scuri) o tipo Kabul (più grandi e chiari), tra gli italiani c’è il tipo molisano che è ancora più grande. Le parti verdi sono grossolane ed hanno un sapore acido che poco si adatta al consumo da parte degli animali, quindi queste non vengono usate.
La semina viene fatta a novembre o a marzo (+ diffusa in italia), la raccolta a luglio-agosto. Si può anche seminare a novembre e raccogliere a luglio in modo da avere maggiore produzione (25-30 q contro 30-50 q), ma ciò si può fare agevolmente nei Pesi Arabi. Viene seminata a file di 40 cm (35-50 piante/m2 ) che non permettono sarchiature, inoltre gli attacchi di Ascochite non consentono letamazioni, per questo non viene considerata una pianta da rinnovo, ma una miglioratrice.
Ciclo: germinazione (almeno 10°C, no umidità) - emergenza può avvenire anche in terreni che presentano crosta perché i cotiledoni sono ipogei) - sviluppo vegetativo - fioritura contemporanea (minori problemi di deiscenza). Il portamento può essere eretto o prostrato (problemi per la meccanizzazione).
Può vegetare in terreni argillosi, meglio se freschi e franchi (preferire argille di tipo caolinitico a quelle di tipo montmorillonitico). Le produzioni hanno valori maggiori rispetto alla fava: 30-40 q/ha.
Le concimazioni azotate non vengono fatte, o al massimo viene data una piccola quantità come starter (50 kg/ha), il potassio, se la paglia viene lasciata sul terreno, non viene integrato con concimi, ci si limita a dare 4,5 q di P2O5.
La preparazione del terreno viene fatta con un’aratura di 35 cm che viene fatta alla fine dell’estate, se non si tratta di terreni argillosi può anche essere fatta a febbraio, il successivo amminutamento può anche essere leggero perché l’emergenza delle piantine è facile. Nel caso di semina su sodo bisogna aver fatto un precedente trattamento con Glyphosate, ma il problema è dato dal non facile accesso ai terreni in inverno da parte delle macchine.
Il diserbo contro le graminacee viene fatto con ureici tipo Linuron e contro le dicotiledoni con prodotti selettivi. La capacità ombreggiante è maggiore del favino, per cui abbiamo minori problemi di infestanti.
Il cece non viene attaccato dall’afide, ma un problema importante viene rappresentato, nelle zone più umide, dall’Ascochita rabiei contro la quale non sono state messe a punto particolari varietà resistenti (bisogna però evitare varietà come la Principe che presentano un legume piuttosto grande), è poco resistente alla scabbia soprattutto se la coltura è autunno-vernina, se l’ambiente è umido e freddo la pianta viene distrutta.
La maturazione dei baccelli è piuttosto contemporanea e difficilmente questi vanno in deiscenza, per cui abbiamo poche perdite. Si deve fare attenzione al tonchio durante la conservazione del prodotto.
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