Orzo
Viene usato per l’allevamento animale, a volte anche come insilato, per l’alimentazione umana viene fermentato per fare la birra.
Alla maturazione cerosa il contenuto di umidità è alto (65-70%) a queste condizioni il materiale è fermentescibile. In questo caso anche la paglia ha un certo valore nutritivo. La raccolta in questo momento è ideale per i prodotti che vengono poi insilati
Alla maturazione agraria molti elementi nutritivi migrano dalla paglia alla granella. Gli zuccheri solubili presenti possono subire una fermentazione malo-lattica e poi vengono quindi insilati.
Le varietà distiche (con due cariossidi) vengono utilizzate per fare la birra, i tetrastici sono meno produttivi, mentre gli esastici sono usati per produrre granella.
Nome volgare: Hordeum vulgare, la ligula, l’appendice tra guaina e lamina è normale, le auricole invece sono accavallate. L’accestimento è elevato, il fusto è senza midollo, le spighe sono sempre aristate, la cariosside è vestita. Peso di 1000 semi: 27 gr (esastico) 56 gr (distici e tetrastici).
Rispetto al frumento è più precoce, per cui meno soggetto alla stretta. Non viene spesso usato negli erbai perché il fusto e le foglie sono ruvide e quindi poco gradite dagli animali (viene invece usata l’avena). L’orzo esige temperature maggiori. Resiste bene alla salinità. In genere l’orzo è più alto del frumento per cui è più sensibile all’allettamento, per questo ha esigenze minori in termini di N. (100-150 kg/ha di N). Esigenze in K2O: 50 kg/ha.
Per l’orzo da birra vengono usati semi con germinabilità > 95% ed un calibro > 22 mm. Se è ricco di proteine e β-glucani il prodotto sarà più scuro. Azoto: max 80-100 kg/ha. La somministrazione si fa ad inizio levata (tra gennaio e febbraio).
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