Le bolle papali come autorizzazione di dominium
Detto ciò sembrerebbe che le bolle papali fossero in realtà poco più che lettera morta. Non è così e il fatto che ogni obiezione al cesaropapismo inizi da una recisa negazione delle bolle indica che questi documenti avevano un ruolo molto importante. Del resto in Spagna sono molte le opere che indicano esclusivamente le bolle come unica autorizzazione valida alla conquista coloniale (vedi le Dècadas di Antonio de Herrera). Un altro e ancora più ingegnoso tentativo di ampliare i confini della donazione si può leggere nel De iusto imperio Lusitanorum asiatico di Serafim de Freitas, scritto nel 1625 quando ancora il Portogallo e i domini portoghesi d'oltremare facevano parte dell'Impero Spagnolo. L'opera era stata scritta contro il Mare Liberum di Grozio che sosteneva che gli Olandesi avevano pieno diritto di navigazione nelle zone di influenza portoghesi perchè il mare era patrimonio dell'umanità intera. Le speciose ragioni di de Freitas si basavano sulla negazione del valore delle bolle come autorizzazione ad un dominium, ma sulla loro necessità legittimante dell'opera di evangelizzazione esclusiva (cioè le bolle erano l'unico requisito ammesso per evangelizzare i territori) e siccome il commercio faceva parte dell'evangelizzazione, solo Spagna e Portogallo ne erano autorizzate. Dunque il qualche senso le bolle conferivano alla Spagna, come seconda spada della cristianità, un argomento di legittimazione imperiale che nessun altro tipo avrebbe potuto contrastare. Ciò spiega come fino al Settecento, fino ai Borbone, nessun re spagnolo fu ansioso di dissociare del tutto monarchia e imperium. I giuristi e i teologi di Salamanca, abbiamo visto, dibattevano sulla legittimità dei territori spagnoli in America; in realtà erano più interessati alle condizioni della monarchia in Europa ed ai suoi rapporti con la Chiesa. Le pretese papali alla sovranità sui non cristiani costituivano inevitabilmente una minaccia alla concezione, cara ai giuristi di Salamanca, per cui ogni dominium era dipendente da leggi di natura. Se i membri della scuola di Salamanca erano anti imperialisti non era perchè sensibili alle violenze sugli indigeni, ma per la minacchia che ogni impero allargato rappresentava per la comunità civile in quella che consideravano la sua autentica natura.
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Autore:
Gherardo Fabretti
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- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia moderna
- Docente: Gino Longhitano
- Titolo del libro: Signori del Mondo
- Autore del libro: Anthony Pagden
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 1995
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