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La musica francese nell’epoca dell’Assolutismo (XIII-XIV)


In Francia il processo di formazione di uno stile musicale nazionale si svolge parallelamente alle vicende assolutistiche della monarchia di Luigi XIII e XIV.
In campo operistico il teatro musicale francese nasce propriamente con J. B. Lully (1632 – 1687) che fu ballerino, compositore e direttore d’orchestra. Nel 1661 fu nominato sovrintendente e compositore della camera reale e iniziò la collaborazione con Moliére, Racine e Corneille. Nel 1672 diventa direttore dell’’Académie Royale de Musique, ruolo che gli permise di detenere un assoluto monopolio della musica drammatica francese. Lully inventa due nuovi generi: la Tragédie – lirique e la comédie – ballet. Nella prima riversa molti elementi derivati sia dalla tradizione francese sia da quella italiana, fondendoli per creare un originalissimo recitativo che stilizza i tratti caratteristici della dizione francese. Fonda l’Ouverture alla francese, diversa da quella italiana: adagio, allegro, adagio. Nelle comedie – ballet si avvale della stretta collaborazione di Moliere e crea un genere misto di scene in prosa e interventi danzati.
In campo strumentale Luigi XIV si avvalse del famoso complesso dei 24 violons du roi, costituito da grandi virtuosi che eseguivano sinfonie di ouverture alla francese che lo stesso Lully creava. Tra tutti i musicisti spiccò Francois Couperin, che nelle sue musiche strumentali equilibrava abilmente la grandiosità di Lully all’asciutta concezione formale di Corelli. Il massimo contributo di Couperin alla storia musicale rimangono i quattro libri di Pièces de clavecin.
Ricordiamo infine Rameau per il suo trattato sull’armonia.

Tratto da STORIA DELLA MUSICA di Gherardo Fabretti
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