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L'influenza di Agostino su Tommaseo

Il vague des passions coinvolge anche la figura di Agostino, sovente romanticizzato, in questo primo Ottocento, da autori di romanzi-confessione come Chateaubriand. In questa atmosfera si muove nel '34 Tommaseo, come evidenzia l'antologia di scrittori cristiani del 1838. Per Tommaseo, il cristiano che non conosce gli scritti dei Padri, come Agostino, non sa nè la storia nè le ragioni della fede, ed è un segno di decadenza. Il linguaggio degli scrittori sacri, meno corretto e puro, ha tuttavia maggiore forza di sentimento e ricchezza di immagini: la lingua deperisce, ma lo stile rinasce. Di quest'antologia, ben tre brani vengono dalla Confessiones.

Dall'epistolario e dalla produzione giornalistica, sappiamo che negli anni Trenta Tommaseo leggeva Chateaubriand, Musset, Sainte-Beuve, dedicandosi insomma delle lacerazioni romantiche. Tommaseo tentò allora di conciliare intransigenza cattolica e liberalismo, e Fede e Bellezza ne è il risultato. A tale scopo, occorre evidenziare le direttive che provò a seguire, tra condanna e giustificazione della voluttà, umiltà cristiana e superbia intellettuale.

Tratto da STUDI SULLA CONFESSIONE LETTERARIA di Domenico Valenza
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