Psicodinamica e psicopatologia dei traumi infantili
Si riscontrano: 1) relazioni interpersonali difficili sia con i caregiver che con i coetanei. Vari studi hanno messo in luce tassi di attaccamento insicuri significativamente più alti. Con i coetanei e con i fratelli, i bambini traumatizzati sono più aggressivi; 2) difficoltà nella regolazione affettiva, consistente in risposte meno flessibili e meno adeguate agli eventi ambientali ed in crisi esplosive di rabbia; 3) difficoltà nello sviluppo del Sé, in particolare nell'area della comprensione di sé, dell'autostima e dell'efficacia personale.
Sul versante psicobiologico sono state evidenziate alterazioni del sistema biologico di risposta allo stress, e alterazioni dello sviluppo cerebrale.
Va detto comunque che nessun quadro clinico è caratteristico dei bambini traumatizzati; inoltre, non tutti i bambini traumatizzati sviluppano difficoltà.
Le risposte al trauma sono influenzate dall'età dei bambini al momento dell'evento, dal temperamento, dall'eventuale psicopatologia preesistente, dal Q.I., dagli stili adattivi e dal riconoscimento cognitivo delle esperienze traumatiche. Sono inoltre influenzate da fattori familiari come la psicopatologia o la tossicodipendenza dei genitori, la qualità delle relazioni di coppia e la relazione genitore-bambino, la coesione familiare e il supporto ricevuto dopo il trauma. Ha il suo peso anche il contesto sociale dio sviluppo, come lo status socioeconomico e le risorse della comunità. Infine, vi è l'influenza dei fattori relativi alla situazione traumatica, come il livello di esposizione al trauma, la quantità di stressor traumatici, la durata delle esperienze traumatiche, l'intimità con l'eventuale aggressore, la risposte assistenziali, l'obbligo di deporre in tribunale e le eventuali perdite in relazione al trauma.
Per quel che riguarda l'evoluzione clinica, lo studio dei pazienti adulti borderline fornisce possibili evidenze a conferma che esperienze traumatiche nel corso dell'infanzia possono essersi verificate e aver provocato disturbi di personalità.
È necessario comunque valutare la natura, l'intensità e la durata dello stressor e la sua prevedibilità o imprevedibilità. La gravità di uno specifico stress deve essere differenziata dal suo impatto ultimo, che può essere modificata dalla reazione dell'ambiente. La maggior parte degli studiosi concordano sul fatto che la perdita del genitore costituisce una significativa interferenza evolutiva.
L'abuso fisico e sessuale è stato riconosciuto come un evento predisponente al disturbo borderline di personalità.
Quando l'abuso è perpetrato dalle persone a cui il bambino si rivolge per chiedere aiuto si verificano le situazioni potenzialmente più negative: emergono infatti sentimenti confusi di eccitazione, piacere e uno speciale intreccio di terrore, dolore, rabbia, vergogna e impotenza. Le memorie degli eventi terrificanti permangono i archivi mentali non integrati, con la continua minaccia di intrudere nella coscienza e provocare nuovi stati di impotenza, iperattivazione, dissociazione, solitudine, rabbia e vergogna. Tale quadro, insieme al riconoscimento di alti tassi di abusi nella storia dei pazienti borderline fornisce una conferma che il disturbo borderline di personalità rappresenti una forma complessa di PTDS.
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Dettagli appunto:
- Autore: Salvatore D'angelo
- Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
- Facoltà: Psicologia
- Esame: Diagnosi Psicodinamica
- Titolo del libro: Manuale di psicopatologia dell’infanzia
- Autore del libro: M. Ammaniti
- Editore: Cortina
- Anno pubblicazione: 2001
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