Le indagini filologiche sull'Ermanno Raeli
Le indagini filologiche sull'Ermanno Raeli
Fortunatamente sono sopravvissuti quasi tutti i documenti relativi alla creazione del romanzo,dall'autografo alla stampa edizione 1923. Questo ci consente di ricostruire, anche se in via ipotetica, le vicende della composizione del canzoniere attribuito ad Ermanno Raeli, e di seguire il suo graduale inserimento nell'economia del racconto, fornendo anche qualche ulteriore elemento utile a chiarire le vicende compositive di esso, tentando di suggerire un approccio nuovo ad alcuni problemi di interpretazione, singolare per la doppia lettura dell'epilogo offerta dall'autore: una sorta di vicenda narrativa “aperta” a molteplici esiti, esposti giudiziariamente secondo i canoni più consueti della psicologia naturalista. Questa matrice fu subito avvertita a pochi giorni dalla pubblicazione e la critica militante non esito un attimo ad identificarla con una fonte precisa, il Discepolo di Paul Bourget. Sentendosi appannare illegittimamente l'originalità e il valore della sua opera, De Roberto si difende puntualmente, e la sua arringa ci risulta utilissima per stabilire date e dati della sua opera; oltre ad essa, una serie di documenti a discarico dello scrittore. Riassumendo:
1)In una lettera dice che la data di composizione del manoscritto, come dimostra l'explicit, è dell'autunno del 1887, mentre egli non ebbe modo di leggere l'opera di Bourget se non il 7 giugno.
2)In una lettera del 26 febbraio 1889 al suo editore Chiesa annuncia l'invio del manoscritto.
3)Due lettere di Luigi Capuana, del 1888, tenuto al corrente dei suoi progressi, che testimoniano la fitta revisione dell'opera
4)La lettera mandata al critico Enrico Panzacchi in allegato al manoscritto con le bozze definitive, nel luglio del 1889.
I dati cronologici e i riferimenti epistolari confermano le fasi compisitive del romanzo. Ermanno Raeli, nato come respiro corto, come uno dei Documenti umani, si sviluppò cosi tanto in corso d'opera da diventare opera a se stante. Il manoscritto sottoscritto del 1887 rappresenta dunque la prima redazione ampliata della novella. Su di essa esercitò poi una forte revisione (quella del 1888) con numerose correzioni, aggiunte e soppressioni, in vista dell'edizione a stampa, quella del 1889, approntata, come si vedrà, su una copia del testo manoscritto con l'explicit Autunno 1887 e non sulla versione mandata a spezzoni a Capuana nel 1888, probabilmente andata perduta.
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