La storia interna dell'opera di Ermanno Raeli
Nell'edizione del 1923 cade ogni reticenza. La prima appendice, sterile dibattito pseudo psicologico o pseudo giudiziario condotto secondo la più scontata psicopatologia naturalista, viene in qualche modo compensata dalla seconda appendice, che è chiamata a illustrare a piene mani la storia umana e sentimentale di Ermanno, dalle prime esperienze raziocinanti, ancora più accresciute rispetto al 1887 (alla Filosofia del subiettivo si affianca una inedita Spettroscopia morale), alle due infelici vicende amorose, quella con Stefania Woiwosky e quella con Massimiliana di Charmory. Questo controcanto poetico vuole ricondurre ad unità una produzione poetica altrimenti frantumata e dispersa. Per questa via De Roberto ricostruisce una sorta di storia interna, integrando le citazioni nel testo vero e proprio del romanzo, ma soprattuto tracciandone un percorso ordinato al servizio del romanzo stesso.
Rifacendosi alle scarse indicazioni del testo del 1889, indica più o meno distintamente tre fasi di questo itinerario.
La prima fase, che possiamo definire giovanile, filosofeggiante e stravagante, di curiosità letterarie momentanee ed occasionali.
La seconda fase, legata al viaggio in Europa iniziato nel 1885 e alla sua prima esperienza amorosa con Stefania Woiwosky, finita con il disinganno e la disperazione
La terza fase, che inizia col suo ritorno a Palermo dopo molti anni e la seconda esperienza amorosa con Massimiliana di Charmory, conclusasi con la delusione definitiva (il cocente rimorso) e il suicidio.
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