Teoria normativa
I 3 più noti teorici normativi contemporanei sono: Chris Brown, Mervin Frost e Terry Nardin.
Brown definisce sinteticamente l’approccio in questi termini:
“per teoria normativa delle Relazioni Internazionali si intende quel corpo di studi che affronta la dimensione etica delle Relazioni Internazionali e le più ampie questioni di significato e interpretazione generate dalla disciplina”
Una teoria normativa si occupa non solo di valori, ma anche di fatti = le regole, le istituzioni e le procedure che hanno un contenuto normativo
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La teoria normativa si preoccupa di fornire un resoconto teorico di queste regole, istituzioni, procedure, sforzandosi di rendere esplicite le questioni, i conflitti e i dilemmi normativi che si incontrano nella conduzione della politica estera e di altre attività internazionali.
1. Brown riassume le principali controversie normative della politica mondiale nei termini di 2 visioni etiche contrapposte:
cosmopolitanismo = dottrina normativa che individua nei singoli esseri umani e nell’intera comunità del genere umano le fondamentali portatrici di diritti e di doveri della politica mondiale
comunitarismo = dottrina normativa che individua nelle comunità politiche, in particolare negli stati sovrani, le unità normative fondamentali della politica mondiale, i cui diritti, doveri e legittimi interessi hanno la priorità rispetto a tutte le altre categorie ed enti normativi
Uno dei compiti della teoria normativa è quello di stabilire quale delle 2 dottrne morali ha la priorità e quale dovrebbe averla.
2. Un altro approccio alla teoria normativa, collegato alla scuola SI, si occupa soprattutto dell’etica del diritto internazionale e di quella dell’arte di governo. Questo approccio tenta di teorizzare le procedure normative degli stati e dei loro leader, sottolineando che l’etica internazionale riguarda fondamentalmente le scelte morali degli statisti.
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