Teoria dei test
“Un reattivo psicologico consiste in una misurazione obiettiva e standardizzata di un campione di comportamento”. Standardizzazione: tutti i procedimenti utilizzati sono definiti in modo tale che
- ogni soggetto venga sottoposto, con modalità che rimangono costanti, alle stesse situazioni stimolo;
- le istruzioni siano uguali per tutti i soggetti;
- per l'attribuzione del punteggio e la sua valutazione sia applicato uniformemente un unico metodo.
I criteri che consentono di interpretare il significato dei dati raccolti con un test sono chiamati “norme di riferimento”: esse sono punteggi al test ottenuti da un gruppo esterno di riferimento (dati di confronto).
Il test deve poi soddisfare caratteristiche di fedeltà e validità.
Secondo la definizione classica, un reattivo psicologico è considerato fedele quando, applicato più volte, dà come risultato delle misure uguali. La stima del grado di fedeltà viene attuata seguendo quattro metodi: le forme parallele (costruzione di due test perfettamente analoghi. La fedeltà si ha se i risultati delle due forme parallele sono simili), il test-retest (applicare successivamente due volte lo stesso test e determinare il grado di concordanza dei risultati ottenuti), la divisione a metà (l'insieme delle varie prove che formano un test viene diviso in due parti in modo da poterle considerare forme parallele), la consistenza interna (corrisponde alla media di tutti i possibili coefficienti di fedeltà calcolati col metodo della divisione a metà).
Per validità si intende il fatto che un test misuri effettivamente la caratteristica in esame. Validità di contenuto: grado in cui un test prende in esame tutti i possibili aspetti della caratteristica che vuole misurare. Validità predittiva: capacità di un test di predire i risultati ottenuti dal soggetto in base alla caratteristica misurata dal test. Validità concorrente: differisce da quella predittiva solo per aspetti temporali. Validità di costrutto: usata sia per confermare che per progettare test. Alla sua origine c'è un esame del particolare aspetto o tema che sta alla base del test. Una volta fissato l'aspetto teorico, il ricercatore costruirà un test che tenga conto di tutte le varie caratteristiche e atteggiamenti presenti.
Test di intelligenza: in realtà valutano certe capacità umane dalle quali si può inferire il livello di intelligenza di una persona (capacità di affrontare e di risolvere particolari compiti di tipo verbale, numerico, manuale).
Test di sviluppo: si propongono di rilevare e misurare lo svilupparsi ed il maturare di alcune funzioni e abilità, con l'aumentare dell'età dei soggetti. Si rivolgono principalmente a soggetti in età evolutiva.
Metodi proiettivi: consistono nella presentazione di stimoli poco strutturati o ambigui. Il compito dei soggetti consiste nello strutturare o interpretare gli stimoli proposti, rivelando così la propria personalità.
Il test deve poi soddisfare caratteristiche di fedeltà e validità.
Secondo la definizione classica, un reattivo psicologico è considerato fedele quando, applicato più volte, dà come risultato delle misure uguali. La stima del grado di fedeltà viene attuata seguendo quattro metodi: le forme parallele (costruzione di due test perfettamente analoghi. La fedeltà si ha se i risultati delle due forme parallele sono simili), il test-retest (applicare successivamente due volte lo stesso test e determinare il grado di concordanza dei risultati ottenuti), la divisione a metà (l'insieme delle varie prove che formano un test viene diviso in due parti in modo da poterle considerare forme parallele), la consistenza interna (corrisponde alla media di tutti i possibili coefficienti di fedeltà calcolati col metodo della divisione a metà).
Per validità si intende il fatto che un test misuri effettivamente la caratteristica in esame. Validità di contenuto: grado in cui un test prende in esame tutti i possibili aspetti della caratteristica che vuole misurare. Validità predittiva: capacità di un test di predire i risultati ottenuti dal soggetto in base alla caratteristica misurata dal test. Validità concorrente: differisce da quella predittiva solo per aspetti temporali. Validità di costrutto: usata sia per confermare che per progettare test. Alla sua origine c'è un esame del particolare aspetto o tema che sta alla base del test. Una volta fissato l'aspetto teorico, il ricercatore costruirà un test che tenga conto di tutte le varie caratteristiche e atteggiamenti presenti.
Test di intelligenza: in realtà valutano certe capacità umane dalle quali si può inferire il livello di intelligenza di una persona (capacità di affrontare e di risolvere particolari compiti di tipo verbale, numerico, manuale).
Test di sviluppo: si propongono di rilevare e misurare lo svilupparsi ed il maturare di alcune funzioni e abilità, con l'aumentare dell'età dei soggetti. Si rivolgono principalmente a soggetti in età evolutiva.
Metodi proiettivi: consistono nella presentazione di stimoli poco strutturati o ambigui. Il compito dei soggetti consiste nello strutturare o interpretare gli stimoli proposti, rivelando così la propria personalità.
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Dettagli appunto:
- Autore: Salvatore D'angelo
- Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Diagnosi psicodinamica
- Titolo del libro: Psicologia Clinica. problemi diagnostici ed elementi di psicoterapia
- Autore del libro: A. Lis
- Editore: Giunti
- Anno pubblicazione: 1993
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