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Il colloquio in psicoterapia dell’età evolutiva


Non può essere svolto al di sotto dei 4 anni, il processo terapeutico si rivolge ad una personalità già con una sua strutturazione e non si può trascurare la partecipazione e il coinvolgimento dei genitori.
La motivazione va valutata durante il colloquio di presa in carico e inizialmente questa deve partire dai genitori e lo psicologo clinico deve essere sentito dal bambino come parte di un ambiente integrato con i familiari. La motivazione dei genitori al trattamento è collegata ad aspetti consci/inconsci, sviluppo della personalità dei genitori; età del soggetto; gravità della sintomatologia; entità del disturbo derivato dalla sintomatologia. Importante è che i genitori vadano vagliati prima di decidere una presa in carico psicoterapeutica poiché un’analisi infantile non sufficientemente desiderata o valutata dai genitori ad un certo punto fallisce (A. Freud). Inoltre è da tenere in considerazione lo sviluppo delle relazioni oggettuali esistenti nei genitori nel loro rapporto col figlio e può accadere che non appena il sintomo migliora il trattamento rischio e/o viene interrotto.
Nel bambino più scarsa è la capacità di vedere e di comprendere il proprio disagio meno forte è il desiderio di guarire e meno facile è l’instaurarsi di una alleanza terapeutica. Sembra  Comunque che il bambino non solo sia consapevole della sua sofferenza e chiede aiuto, ma ad un livello preconscio o inconscio si renda immediatamente conto del significato che la psicoterapia può assumere per lui. Le motivazioni, fantasie, credenze, attese sul trattamento da parte del bambino sono molto influenzate dalle sue teorie sul mondo. Nel corso del colloquio di presa in carico è importante che i bambini siano al corrente del numero delle sedute, della loro durata e del loro svolgimento. Più il bambino è giovane più ci si basa sulla comunicazione non verbale e quando questo ci porta i suoi giochi, i suoi racconti ci fa capire che la motivazione è diventata intrinseca. Inoltre la stanza di consultazione deve apparire come luogo sicuro.
Nell’adolescenza l’alleanza con i genitori è indispensabile. Nel ragazzo la motivazione al trattamento è colorata dalle caratteristiche del processo adolescenziale: conquista dell’indipendenza e di una identità separata. Il trattamento a volte può essere vissuto come un attacco invece che come un aiuto.

Tratto da IL COLLOQUIO COME STRUMENTO PSICOLOGICO di Carla Callioni
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