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Il colloquio di presa in carico


Si verifica quando il paziente ritorna e/o si rivolge a un terapeuta perché ha maturato la convinzione di seguire i suggerimenti. Scopo di questo colloquio è:
1-Ribadire e rischiarire quanto emerso dal colloquio diagnostico;
2-Esplicitare le finalità della psicoterapia ed esplicitare le modalità con cui si svolgerà;
3-Identificare contratto e setting.
Nel corso del colloquio di presa in carico al paziente vengono date indicazioni su come si svolga il colloquio ed accennare al significato del processo terapeutico (descritto con un linguaggio chiaro). Reazioni consapevoli ed inconsce nei riguardi della possibilità di un intervento vanno analizzate attentamente e se un soggetto appare molto spaventato saranno utili colloqui di approfondimento che costituiscano quasi una fase introduttiva preliminare. Il paziente va informato che in genere il processo terapeutico dura a lungo e che le parti più consolidate del Sé possono opporsi a tali trasformazioni anche nel paziente più motivato.
La teoria psicoanalitica informa che alla base del sintomo c’è un conflitto inconscio, con difese inconsce, a cui il soggetto ha trovato  Comunque una soluzione di compromesso, anche se patologica o disadattava.

Tratto da IL COLLOQUIO COME STRUMENTO PSICOLOGICO di Carla Callioni
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