Obiettivi, fruitore e natura della sua domanda
Obiettivi di stato: terminali e predefiniti sulla base di un modello normativo di riferimento (es. curare la bulimia).
Obiettivi metodologici: incremento di competenza del cliente per/nel prendersi carico della propria condizione di crisi.
Il cambiamento qui viene inteso come un ri-guardare in modo gestaltico la realtà in cui si vive che consente di comprenderla, farla propria e trasformarla e in questo senso la logica della clinica è integrativa e generativa.
Nel colloquio interrogare la domanda del fruitore è ciò che fonda la possibilità generativa dell’incontro. L’attore che viene a colloquio è il portatore di una domanda che bisognerà interpretare iscrivendola in un contesto di relazioni prima di intervenire. Per decisionalità si intende la competenza di un attore di mantenersi orientato allo scopo mentre la crisi di decisionalità è l’incapacità di prendere decisioni orientate allo scopo.
Il modello di colloquio cui facciamo riferimento riconosce nella modalità del cliente di domandare ascolto, di definire il proprio problema, di raccontare, il precipitato di processi di simbolizzazione affettiva. La possibilità di pensare le proprie simbolizzazioni implica un modo della simbolizzazione che costruisce rappresentazioni della realtà che lasciano spazio al riconoscimento della pluralità dei mondi di significato. Solo entro uno scambio sociale regolato e configurato dal riconoscimento dell’autonomia dell’altro vi è spazio per il modo secondario della simbolizzazione.
Il concetto di domanda indica un modello simbolico di rappresentazione emozionale della relazione con lo psicologo, che va assunto/compreso/interloquito nel suo valore di significante della simbolizzazione affettiva. Simbolizzazione che porta/genera con sé una costruzione emozionata del problema che motiva la richiesta, una sua interpretazione, un’ipotesi sul modo di affrontarlo e sulla funzione che rispetto a essa la consulenza potrà rivestire.
La domanda è costruita dal contesto di altre rappresentazioni relative al chi, come, quando e al perché della consultazione. Questa costruzione simbolica si esprime sotto forma di aspettative, valutazioni, assunzioni, su ciò che è utile raccontare e su ciò che è secondario.. Sarà l’elaborazione della domanda del cliente a orientare l’uso del colloquio e la definizione degli obiettivi dell’intervento.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Carla Callioni
[Visita la sua tesi: "Vita di uno stupratore tra abusi e rieducazione"]
- Università: Università degli Studi di Bergamo
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Corso: Scienze dell'Educazione
- Esame: Teoria e tecnica del colloquio e dell'intervista
- Titolo del libro: Colloquio magistrale. La narrazione generativa
- Autore del libro: Montesarchio G., Venuleo C.
- Editore: Franco Angeli
- Anno pubblicazione: 2009
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