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Tipi di categorie di risposta nelle domande a scelta forzata e a risposta multipla


Le categorie di risposta si suddividono in due tipologie:
1. categorie di risposta costituite da asserzioni o frasi complete inerenti l’oggetto X.
2. categorie di risposta rappresentate da:
singole parole: espressioni costituite da gruppi di parole che indicano singoli oggetti e non esprimono una valutazione;
etichette numeriche: sequenze ininterrotte di numeri, usate per misurare le frequenze assolute (quanti libri acquistati negli ultimi tre mesi) e le grandezze (età, reddito);
espressioni linguistiche che denotano una valutazione: accompagnano stati di cose, eventi, comportamenti.
parole ed espressioni linguistiche associate ad etichette numeriche: definiscono precisamente il significato delle alternative di risposta.
simboli visivi e grafici, associati o no ad etichette verbali o numeriche.
Quando le domande prevedono una risposta su scala graduata viene spesso inserita un’alternativa intermedia,  diversa da “non so”, che indica totale ignoranza. Per timore che un altissimo numero di soggetti non si esprima, le domande molto spesso non contemplano l’alternativa intermedia.
La scelta da parte del soggetto dell’alternativa intermedia può indicare un atteggiamento, un’opinione effettivamente intermedia, può indicare che la domanda non riflette l’atteggiamento dell’intervistato, denotare un rifiuto a prendere posizione circa quel certo argomento o l’assenza di un reale atteggiamento o opinione al riguardo. Allo stesso modo, se “Non so” denota reale ignoranza e l’intervistatore preme per avere una risposta, l’effetto può essere quello di far aumentare le risposte distorte.
Se l’introduzione delle alternative intermedie non cambia la frequenza di scelta delle alternative più estreme, “Non so”, invece, cambia i risultati ottenuti da quella domanda e da quelle successive (percezione di incompetenza), così come cambia la frequenza con cui vengono scelte le altre alternative solo in caso di intervistati che non hanno opinioni o atteggiamenti chiari.
Domande specifiche: riguardano il “qui e ora”, un comportamento specifico, un arco di tempo ristretto.
Domande generali: utilizzate in quanto misure “economiche”, rappresentano un compito complesso, più difficile di quello richiesto da una domanda specifica: la risposta può essere soggetta ad influenza e distorsioni connesse a processi psicologici innescati da fattori contestuali. Sono poco informative.

Altri criteri di classificazione delle domande riguardano grado di delicatezza, grado di salienza e dimensione temporale della domanda (ipotetiche: riferite al futuro, hanno per oggetto un’intenzione comportamentale; poco valide perché il soggetto non ha gli elementi per dare una risposta “informata”).
Il grado di intrusività è definito dal fraseggio, dal formato, dalla modalità di somministrazione e dal modo in cui viene presentata.

Tratto da TECNICHE DELL'INTERVISTA E DEL QUESTIONARIO di Alessio Bellato
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