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Zeus e Iuppiter nel pensiero di Dumezil



Sul punto di Iuppiter come personficazione mitica del cielo, sentiamo cosa dice Dumezil: zeus e iuppiter manifestano sin dall'inizio una sovranità marcata (mentre dyauh è dio del cielo vedico e gli altri dei han le altre funzioni attive) . Poi i 2 dei son celesti in modo diverso, siccome zeus agisce soprattutto nell'atmosfera... con i romani si scenderà ancora. I suoi templi sono ora ad altezze modeste. Iuppiter è insomma dio del cielo vicino. Ma soprattutto se lo si considera personificazione mitica del cielo si ammette che i romani pensassero miticamente il dio supremo, e usassero il mito per spiegare la realtà. Ciò è impossibile. Al contrario troviamo come dimostrò Carl Koch che il culto di Iuppiter promosse un processo di demitizzazione che poi coinvolse tutto il pantheon romano. Poi (2) non sembrano significativi gli indizi da lui proposti per dimostrare un carattere solare arcaico di ianus. Tale dimostrazione l'autore la vuole per mostrare che a Roma l'onniscienza come struttura autonoma si riconosce anche in divinita diverse da Iuppiter. Poi (3) non è facile dire quanto le 3 tappe (dal dio primitivo al monoteismo) sian solo logiche o anche cronologiche ed evoluzionistiche. Sappiamo che Pettazzoni supera l'evoluzionismo alla Frazer, che parla di linea di sviluppo costante fatta di stadi e che necessariamente porta da A a B. Ma resta comunque qualcosa di deterministico nei passaggi. Così anche il dio degli ebrei sarebbe diventato tale...discendendo da qualche dio del cielo. Quindi nell'impostazione teorica di Pettazzoni c'è comunque una sorta di evoluzionismo residuale. Brelich, suo allievo, continuò gli studi. Fa una ricerca sulla concreta formazione di un dio supremo. Si mantiene l'idea dei passaggi dal dio supremo primitivo a... ma scompare l'idea di onniscienza (rapporto ianus solare-iuppiter) e della caratterizzazione mitica del dio. L'indagine è qui invece centrata sul culto di Iuppiter a partire dalle sue forme presumibilmente più antiche e storicamente concrete: la figura del flamen dialis e il rapporto giove-idus (feste calendariali a lui riservate).

Tratto da STORIA DELLE RELIGIONI di Dario Gemini
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