Gli imperi barbarici (dinastia Yuan)
Temujin, meglio noto come Gengis Khan, unificò le bellicose tribù mongole nel 1206 e morì in battaglia nel 1227. Il suo successore il Gran Khan Ogodai, procedette alla conquista dell’Impero Jin, dal quale i mongoli appresero i metodi per gestire territori complessi ed evoluti come quelli della Cina settentrionale. Il successivo Khan Mongka proseguì nelle conquiste, annettendo all’Impero mongolo i territori dell’Asia centrale, il Sichuan, il regno di Dali e il Gran Viet. Suo fratello e successore, Qubilay, completò la conquista dell’Impero Song e diede vita alla dinastia Yuan. Fu lui a fondare Pechino nel 1267. Dopo la morte di Qubilay, avvenuta nel 1294, iniziò la decadenza dell’Impero mongolo. I suoi successori infatti si dimostrarono incapaci di governare la Cina, sia perché privi delle necessarie conoscenze tecniche, sia perché estromisero eccessivamente dal potere la classe dirigente meridionale e la gentry. Non un solo cinese ricoprì incarichi di primo rilievo sotto la dinastia Yuan. Così, a partire dal 1350, una serie di rivolte guidate da organizzazioni segrete iniziarono a destabilizzare il potere mongolo fino a farlo cadere nel 1368, quando i mongoli (il cui impero era ormai in piena decadenza), preferirono tornare in Mongolia senza combattere e lasciare Pechino all’esercito degli insorti.
NOTE: indifferente ai grandi cambiamenti politici il commercio continuò a fiorire in Cina, anzi esso risultò addirittura favorito dalla conquista mongola, che inseriva la Cina in un gigantesco impero la cui rete viaria poteva essere considerata quasi un’opera d’arte. Tuttavia i maggiori profitti, quelli derivanti dal commercio internazionale, rimasero un appannaggio dei mercanti stranieri, perché, come detto, i cinesi subirono sempre discriminazioni sotto i mongoli. Così neppure i grandi mercanti cinesi difesero gli Yuan quando iniziarono a scoppiare le rivolte. Altro importante aspetto da sottolineare è il cosmopolitismo che la stessa estensione dell’immenso Impero mongolo favorì, permettendo il passaggio agevole dei mercanti fra la Cina ed il mondo arabo e, vedi Marco Polo, anche dall’Europa.
Continua a leggere:
- Successivo: L’ultima dinastia nazionale (dinastia Ming)
- Precedente: La Cina moderna (dinastia Song)
Dettagli appunto:
-
Autore:
Lorenzo Possamai
[Visita la sua tesi: "Enrico Mattei, qualcuno mi sostituirà"]
- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Storia cinese
- Titolo del libro: Storia della Cina
- Autore del libro: Mario Sabattini e Paolo Santangelo
- Editore: Laterza
- Anno pubblicazione: 2010
Altri appunti correlati:
- Civiltà francese
- Storia della tecnologia
- Storia dell'arte contemporanea
- Il pensiero politico dall'Umanesimo all'Illuminismo
- Sei lezioni sulla storia di Edward H. Carr
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- La Riforma dello spettacolo e il pensiero estetico di Wagner
- La Cina. Il dibattito storiografico tra ''divergenze'' e ''convergenze''
- Il Caso Corea Del Nord
- La Donna Volpe nella Letteratura Cinese - Alcuni estratti dalla raccolta Yuewei caotang biji
- La disciplina dei contratti internazionali nell'evoluzione del diritto cinese
Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.