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Il medioevo cinese

Il medioevo cinese

La cartina a destra mostra la situazione dell’Impero al termine dell’ultima grande battaglia tesa a riunificarlo politicamente, quella di Chibi del 208, quando le forze del generale Cao Cao (che era riuscito ad impossessarsi di tutte le leve del governo imperiale), furono sopraffatte da quelle coalizzate del generale Sun Quan (signore della regione del Fiume Azzurro, zona color ocra) e dell’ex membro della famiglia imperiale Liu Bei, insediatosi nella provincia del Sichuan (zona arancione nella mappa). La sconfitta del generale Cao Cao segnò la fine dell’unità politica dell’Impero e con essa anche della dinastia Han (che sarebbe stata esautorata nel 220 dal figlio dello stesso Cao Cao). Iniziava il medioevo cinese; i territori dell’ex impero risultavano divisi in tre grandi regni, ognuno dei quali si riteneva il legittimo continuatore dell’Impero. 
Il regno di Wei era il più potente poiché era situato sul bacino dello Huang He, la regione più popolata del mondo cinese ma anche quella con i maggiori problemi, inondazioni, barbari a nord, potenti famiglie di latifondisti. Abbastanza forte era anche il regnò di Wu, che poteva sfruttare il grande bacini del Fiume Azzurro (in cinese: Yangtze o Chang Jiang); suo punto debole la scarsezza di popolazione. La Cina meridionale all’epoca era infatti molto diversa da quella attuale: la popolazione era ancora per la maggior parte non cinese e l’intera regione era sottopopolata. Furono le grandi ondate migratori dal Nord, iniziate nel I secolo e proseguite durante tutto il medioevo, a ‘popolare di cinesi’ questa regione e a trasformare il bacino del Chang Jiang in una delle aree più impostanti della Cina moderna e contemporanea. Infine, il regnò di Shu, corrispondente all’odierna provincia del Sichuan; esso era il più debole per popolazione e risorse, il suo principale vantaggio era la posizione, facilmente difendibile da un punto di vista militare.

LE GUERRE 

L’alleanza stabilitasi fra Wu e Shu con la battaglia di Chibi al fine di fronteggiare la maggior forza del regno di Wei si dissolse molto presto: già nel 222 Shu lanciava un grande attacco contro Wu che però si risolse in a una completa disfatta. La morte di Liu Bei l’anno seguente non arrestò tuttavia questa politica aggressiva nei confronti del vicino che fu portata avanti dal suo primo ministro Zhuge Liang. Dopo la sua morte però il regno di Shu sprofondò in un inarrestabile declino fino a venire fagocitato, nel 263, dal vicino Wu. L’Ex impero risultava ora diviso in due grandi regni, uno settentrionale e l’altro meridionale; una divisione che sarebbe proseguita praticamente fino alla nuova unificazione imperiale del 589.
Intanto nel regno di Wei i successori di Cao Cao si erano ridotti a uomini di paglia ed il potere effettivo era passato nelle mani di una potente famiglia. Nel 266 Sima Yan (membro della famiglia) decise di fondare una nuova dinastia che sarebbe passata alla storiografia con il nome dei Jin Occidentali. Nel 280 Sima Yan riuscì anche a conquistare il regno di Wu riunificando l’impero, ma si trattò di un evento effimero: smantellando la struttura centralizzata dello stato per favorire la sua famiglia Sima Yan riprodusse esattamente lo stesso errore che aveva portato alla fine del Primo impero, e il regno di Wei subì un completo tracollo, aggravato anche da una dura lotta intestina alla famiglia e da una tremenda siccità. Fu un capo barbaro degli Xiongnu di nome Liu Cong a togliere il mandato celeste alla dinastia Jin sconfiggendoli nel 311 e poi ancora nel 316. 
Il periodo che seguì, detto dei sedici regni, fu per il Nord uno dei momenti di maggiore anarchia e sofferenze; in questo periodo si scatenò il fenomeno di emigrazione verso Sud di cui abbiamo poc’anzi parlato. Fra il 311 e il 439 infatti, una serie di regni barbarici, tutti di brevissima durata e privi di qualsiasi base economia ed istituzionale, sorsero e si fecero la guerra nella regione del Fiume Giallo. Intanto nel 317 un membro della famiglia della dinastia Jin (Sima Rui) era riuscito a conquistare (credo tramite giochi di palazzo) il trono del regno meridionale. Contro di lui si abbatterono invano le armate di uno dei tanti regni barbarici che sorgevano nel Nord. La dinastia che istaurò prese il nome di Jin Orientali. Essi avrebbero regnato pressoché privi di poteri effettivi fino al 420, quando un ambizioso ed abile generale, Liu Yu, li spodestò dando vita alla dinastia dei Song, storicamente nota con il nome di dinastia Liu Song. Si riproponeva una netta divisione fra regno meridionale e regno settentrionale, nel quale, frattanto, era emersa una nuova dinastia, detta degli Wei Settentrionali (398), ad opera di un combattivo popolo di origini barbariche chiamato Tuoba. L’escalation Tuoba avrebbe portato nel 439 alla ricomposizione del Nord sotto le insegne di un unico grande regno forte e organizzato. Intanto nel regno meridionale le continue lotte interne avevano prodotto una serie di nuove dinastie, che però non riuscivano mai ad avere, salvo per brevi parentesi, la forza necessaria a risolvere i sempre più gravi problemi di disfacimento delle strutture di potere dello stato. 
Una violenta rivolta dei reparti barbari dell’esercito nel 523 provocò la scissione dello stato settentrionale (detto anche stato Wei o stato Tuoba) in due tronconi, uno orientale (Wei Orientali) e uno occidentale (Wei Occidentali). Colpi di stato interni ai due regni avrebbero cambiato i nomi delle loro dinastie rispettivamente in Qi Settentrionali e in Zhou Settentrionali. Ciò tuttavia non influì sul conflitto fra le due entità ‘settentrionali’, che continuarono a farsi la guerra a vicenda fino al 577, quando i Zhou riuscirono finalmente ad annettere i Qi. Si riformava quindi un grande stato nel Nord, risultato dell’ibridazione fra cinesi e barbari Xianbei, e con l’obiettivo dichiarato di riunificare l’impero, cosa che sarebbe stata raggiunta nel prossimo capitolo. [prosegue al cap. 5]
Vale in questo momento però la pena, di ricordare, nonostante la drammatica scissione, l’importanza avuta dallo stato Tuoba nel processo di ricostituzione dell’impero. Fu durante il regno Tuoba che i barbari vennero sinizzati, ossia assorbirono gli elementi della civiltà cinese, e fu sempre durante il loro regno che vennero impostate molte delle riforme sulle quali si baserà il successo del Secondo impero, come la reintroduzione del confucianesimo e l’erezione del buddismo a religione di stato, oltre all’importantissima riforma della perequazione agraria, con la quale moltissime terre appartenute ai latifondi furono ridistribuite ai contadini e sulla quale ora ci soffermeremo.

Tratto da STORIA DELLA CINA di Lorenzo Possamai
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