I luoghi di culto degli antichi romani
I luoghi di culto degli antichi romani
Ovvero i luoghi ritenuti dimora della divinità, potevano perciò essere monti, boschi, paludi, sorgenti, ecc., in questo caso il culto veniva celebrato all’aperto su un ara (altare). Secondo la tradizione i primi templi vennero costruiti in età regia. Il tipo caratteristico del tempio etrusco-italico era a tre celle, a pianta periptica ma senza il colonnato sul lato posteriore; l’ingresso infatti era solo sulla fronte e vi si accedeva mediante una scalinata che immetteva su una alto podio, su cui si ergeva il tempio stesso. Con la parola templum in origine si intendeva quasi certamente il santuario, cioè l’area comprendente oltre all’edificio vero e proprio anche uno spazio delimitato e anch’esso sacro; col termine sacellum invece si intendeva un tempio di ridotte dimensioni o un luogo consacrato a divinità minori. Nell’età di Agrusto aumentano le influenze dell’arte reca, con l’introduzione degli ordini architettonici, specie quello corinzio, proporzioni equilibrate, decorazioni in marmo.
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Dettagli appunto:
- Autore: Alessia Muliere
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Scienze Umanistiche
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