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Sant'Agostino sui sogni



S'Agostino ha una parte importante in ciò. Partiamo da a) autobiografia onirica e rapporto africa-sogni. Nella conversione di agostino i sogni sono fondamentali. Essa viene predetta da un sogno della madre, e agostino ha la visione auditiva del “tolle lege”. Le confessioni sarebbero dunque un'autobiografia onirica. b) il pensiero di agostino si evolve poi verso la diffidenza: dopo la conversione del 387 agostino sembra ancora ispirarsi a cicerone quando nel de quantitate animae riprende l'idea neoplatonica che in sogno l'anima sia trasportata dal pneuma, diventando potenza d'immaginazione. Nel de genesi ad litteram (414) divide i sogni in veri e falsi. I veri si dividono in chiari e simbolici, come per i pagani. Ma agostino usa un criterio, avanzando l'ipotesi che nei sogni falsi l'anima resti turbata, mentre tranquilla in quelli veri. Agostino quindi mischia fattori interni e fattori esterni al sogno. Ma ci sono stimoli esterni, perchè gli spiriti come angeli e demoni possono inviare sogni. Gli angeli dirigono sulle visioni la forza essenziale dell'anima, ma è l'anima che fa il grosso. Ma agostino sembra diffidare sempre più dei sogni mentre invecchia. Anche l'avversione per la carne si accompagna a quella per i sogni sessuali. Il sogno è ricondotto a un fenomeno essenzialmente psicologico, ma l'anima che agisce nel sogno non è ancora purificata. Nel XII sec. agostino diventerà grazie al suo interesse per il ruolo dell' anima e del pneuma nei sogni il padre della nuova onirologia cristiana, e a lui sarà attribuito il trattato de spiritu et anima.

Tratto da L'IMMAGINARIO MEDIOEVALE di Dario Gemini
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