Gli Accadi
Gli Accadi (2370 circa - 2200 circa)
Popolazione semita con un livello di civiltà molto inferiore a quello sumero, gli accadi avevano già da tempo disceso le alture siriane insediandosi nella pianura, dove avevano costruito un regno con capitale ad Agade. La loro definitiva presa di potere nei confronti dei sumeri si ebbe probabilmente nel 2370, quando re Sargon si volse contro Lugalzaggisi, riuscendo a sconfiggerlo ed impadronendosi dell’importate città di Uruk. In poco tempo questo energico sovrano, diventato leggenda come Sargon il Grande, sottomise tutte le città della Mesopotamia, costruendo un impero che si estendeva dalla Siria al Golfo persico e dal Mar Rosso alle alture della Persia. Un impero enorme per i tempi, più grande anche di quello realizzato da Lugalzaggisi, che egli divise in varie province con a capo governatori. La leggenda vuole la nascita di Sargon misteriosa; si racconta che egli fu raccolto neonato mentre giaceva abbandonato in un canestro trasportato dalle acque di un fiume.
A Sargon successe il figlio Rimush, che riuscì a mantenere unito l’impero paterno sconfiggendo una grande coalizione di città sumere guidata dal re di Ur. Dopo sette anni gli succedette al trono il fratello Manishtushu; anch’egli, nei suoi 15 anni di regno, dovette più volte affrontare ribellioni da parte delle città sumere. Salì quindi al trono di Akkad suo figlio Naramsin, che regnò per ben 39 anni. Sappiamo che le rivolte dei popoli sottomessi -e non solo dei sumeri- durante il suo regno furono varie ma che gli seppe sempre vincere, sembra anzi che abbia ulteriormente ampliato i confini dell’impero. Gli successe il figlio Sharkalisharri, anch’egli grande conquistatore. Pare tuttavia che proprio durante il suo regno, i gutei, una popolazione montanara dell’altopiano iraniano caratterizzata da un bassissimo livello di civiltà, abbiano progressivamente dilagato in Mesopotamia e Assiria. Al venticinquesimo anno del regno di Sharkalisharri la sovranità imperiale era ridotta alla sola Agade e alla sua morte si aprì un periodo di anarchia tristemente tramandato dai reperti scritti. Il grande impero akkadico era finito per sempre.
I gutei tuttavia non riuscirono ad assimilare, come invece avevano fatto gli accadi, gli elementi della civiltà sumera, e il loro controllo sulla fertile pianura rimase debole e frammentario per tutti i 125 anni in cui durò. Essi continuarono a vivere nell’altopiano (le fonti dicono che “il regno di Sumer fu trasportato nelle montagne”) e da lì compivano feroci scorrerie contro le città mesopotamiche. Durante questo periodo tuttavia alcune città sumere ritornarono a prosperare, in particolare Lagash e Ur; di questo periodo ci sono noti alcuni nomi di principi, che pur non compiendo gesta militari sono passati alla storia per il loro mecenatismo nel costruire templi e canali (strumenti questi ultimi in grado di assicurare grande prosperità all’agricoltura). In particolare rimase famoso il principe Gudea, grande mecenate e a cui furono dedicati sacrifici anche molti secoli dopo la sua morte.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Lorenzo Possamai
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- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Storia del vicino oriente antico
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