La decadenza dell'impero fenicio
La decadenza dell'impero fenicio (700 circa - 600 circa)
Dai reperti archeologici possiamo dedurre che la decadenza delle città-stato fenicie iniziò verso la fine del VIII secolo (700 a.C. circa). Essa fu dovuta ad un complesso di mutamenti che appaiono ancora per la maggior parte oscuri. Certamente pesò il rafforzarsi degli assiri che con Tiglatpileser III e Sargon II avevano intrapreso una decisa politica espansiva, che le città-stato fenicie della madrepatria cercarono di contrastare soprattutto sfruttando l’arma economica e quella diplomatica, ben consapevoli dell’impossibilità di misurarsi militarmente con l’Impero assiro. Nonostante le sagge politiche di alleanze (come quella con gli ebrei in funzione antisiriana ad antifilistea), il pagamento di forti tributi agli assiri non può non aver pesato sulle, sia pure ricche, finanze fenice. Ne è prova il rafforzamento di Cipro, che divenne un centro fenicio di primaria importanza: essendo un isola vicina alle coste libanesi era infatti il rifugio ideale di fronte alle minacce militari dei vicini imperi. Dall’altro lato il rafforzamento delle colonie fenicie stesse, prima fra tutte Cartagine, deve necessariamente aver spostato quote consistenti di investimenti e popolazione in altre aree del Mediterraneo dalla madrepatria. Se infatti si considera Cartagine come una continuazione della civiltà fenicia propriamente detta, essa non apparirebbe affatto in decadenza nel VIII secolo, ma anzi in piena espansione.
In ogni caso ciò che forse ha influito più di tutto sul lento processo di decadenza fenicia, fu il rafforzarsi dei greci, l’unico altro popolo dell’epoca in possesso di conoscenza marinare paragonabili a quelle fenice e, di conseguenza, l’unico altro popolo dell’epoca in grado di insidiare il loro primato nel commercio marittimo. I fenici compresero fin da subito questo pericolo e proprio nel VIII iniziarono i contrasti fra i due popoli, portati vanti attraverso continue azioni di pirateria reciproca e talvolta che vere e proprie battaglie navali. Fino al IV secolo però nessuno dei due contendenti riuscì a prevalere sull’altro.
La fine della civiltà fenicia (intesa come quella delle città-stato lungo al costa libanese) fu dovuta a tutti questi motivi, che messi assieme indebolirono notevolmente le città-stato, che non riuscendo a trovare l’unità politica, affrontarono singolarmente la forza militare degli assiri ed una alla volta caddero sotto al loro spada. Sotto il re assiro Assurbanipal (669-627) le città-stato fenice erano ormai prive di qualsiasi potere politico e subivano incursioni da parte delle popolazioni confinati. L’arrivo dei neobabilonesi di Nabucodonosor II segnò la loro ultima resistenza, che però fu vana.
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Autore:
Lorenzo Possamai
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- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Storia del vicino oriente antico
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